2007-07-20 14:45:32

Al via, oggi a Lourdes, la settima edizione delle Giornate e Università della Pace sul tema: “Un unico mondo, molti popoli: impariamo a vivere insieme"


Si apre, oggi nel primo pomeriggio a Lourdes, la settima edizione delle “Giornate e Università della Pace”, nel Palazzo dei Congressi della città mariana francese. Il tema scelto per quest’anno è “Un unico mondo, molti popoli: impariamo a vivere insieme!”. Tra gli atenei aderenti all’iniziativa, che si chiude domenica, figura anche la Pontificia Università Lateranense. Ospite dell’edizione 2007 delle Giornate è l’Armenia, nella ricorrenza del 90.mo del genocidio che le comunità armene di Francia e del mondo intero hanno ricordato durante l’anno con numerose cerimonie. Per una riflessione su questa iniziativa, Alessandro Gisotti ha raggiunto telefonicamente a Lourdes, padre Boghos Levon Zekiyan, docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia e al Pontificio Istituto Orientale:RealAudioMP3


R. – Uno dei punti cardine del messaggio cristiano è il fuoco che Gesù porta sulla terra, il fuoco che deve portare alla riconciliazione. La pace è riconciliazione con se stessi, con il prossimo e con il Signore! Questa è la vera pace cristiana. Penso, quindi, che Lourdes, dove la Vergine appare in un momento in cui l’Europa intera e soprattutto la Francia è travagliata da ondate di ateismo, di materialismo dilagante è anche uno dei luoghi più appropriati per parlare oggigiorno di pace e promuovere la vera pace cristiana.

 
D. - Il tema stesso della Giornata mette l’accento su un unico mondo che richiama appunto alla riconciliazione…

 
R. – Certamente! Quest’anno c’è poi una particolare attenzione verso l’Armenia. La scelta dell’Armenia coincide anche con il fatto che la Francia intera ha dedicato, quest’anno, grandi iniziative per una migliore conoscenza della cultura armena. Questo popolo che ha avuto una storia così travagliata, così martoriata, non ha mai ceduto, non è mai sceso a patti o a compromessi riguardo alla sua identità e alla sua fede cristiana. Un tempo, la comunità cristiana armena ha potuto convivere anche in modo molto costruttivo e molto pacifico con altre identità e con altre religioni. Sono esempi fulgidi, ad esempio, la presenza degli armeni nell’Impero Persiano ed anche nell’Impero Ottomano, dove gli armeni erano riconosciuti come “la nazione fedele”. Da una parte, quindi, una assoluta chiarezza sulla difesa della propria identità e della propria fede cristiana e, dall’altra, una possibilità di dialogo e di convivenza ed anche di produzione culturale e di collaborazione con altre identità, anche non cristiane. Penso che questo sia un modello molto attuale anche per i nostri giorni.







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