Nella Messa di chiusura dell’assemblea del CELAM, a Cuba, il cardinale Jaime Ortega
esorta ad una rinnovata evangelizzazione dell’America Latina e dei Caraibi
Con forza il cardinale Ortega sottolinea che la Conferenza di Aparecida ha segnato
una chiamata alla missione per tutta l’America e non con l’intento di fare dichiarazioni
dure, riunire le forze, condannare l’uno o l’altro, o mostrare al continente un qualche
potere politico, sociale o religioso. Ma, ribadisce l’arcivescovo dell’Avana, la città
che ha ospitato questa 31.ma Assemblea del CELAM, "per riconoscerci discepoli di Cristo,
inviati ai nostri popoli, perché abbiamo la vita in Lui”. Tante però le difficoltà
che si presentano alla Chiesa: non in tutti i luoghi del mondo si eliminano fisicamente
i cristiani – ricorda ancora il cardinale Ortega – ma c’è un attacco alla cultura
cristiana, ad una concezione del mondo e dell’uomo basata sulla legge naturale. Si
tenta di sostituirla con uno strano codice di diritti, come quello di manipolare la
vita umana o di eliminarla nel seno materno. Tutto ciò si aggiunge ai problemi dei
popoli latinoamericani e quindi disuguaglianza, povertà, fame, malattie. Di fronte
a tutto questo, fissando lo sguardo su Gesù Cristo, la Chiesa dell’America Latina
ha accolto il mandato ad evangelizzare e si è messa di nuovo in cammino. (A cura
di Debora Donnini)