2007-07-14 14:23:43

Cresce il fermento a Lorenzago di Cadore per l'Angelus che il Papa reciterà domani dal Castello di Mirabello. Allestito un maxischermo nella principale piazza cittadina


A Lorenzago di Cadore, fervono i preparativi per l’Angelus che Benedetto XVI reciterà domani dal Castello di Mirabello. Nella piazza principale della cittadina bellunese, è stato anche collocato un maxischermo per seguire in diretta la preghiera mariana. Intanto, nella zona del Cadore, dove il Papa soggiornerà fino al prossimo 27 luglio, è atteso questa sera il cardinale Francis Arinze, prefetto per la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, in occasione di un convegno ad Auronzo sull’apostolato dei laici. E’ previsto poi l’arrivo in Cadore, mercoledì prossimo, del cardinale Tarcisio Bertone, che terrà una conferenza sul suo primo anno di segretario di Stato. Il Santo Padre continua, intanto, a dedicare queste giornate di riposo alla riflessione e alla preghiera. Al microfono di Amedeo Lomonaco, l’inviato del quotidiano Avvenire, Salvatore Mazza:RealAudioMP3


R. - Oggi è una giornata molto bella, ma non è previsto che Benedetto XVI esca dalla villetta dove soggiorna. E’ immaginabile che il Papa ne approfitti per dedicarsi allo studio, al lavoro e alla preghiera che ormai carattrizzano queste sue vacanze.

 
D. - Come si svolge, solitamente, la giornata del Papa a Lorenzago di Cadore?

 
R. - Dopo la Messa dal mattino, si ritira nel suo studio ed in genere dedica la mattinata al lavoro. Poi c’è il pranzo dopo il quale, prevedibilmente, il Papa torna nel suo studio per il pomeriggio. Tutto questo è scandito dai momenti di preghiera del giorno e poi fino a oggi, per tre volte, è stato visto uscireverso le sei del pomeriggio. Sono state tutte uscite molto veloci e sempre in luoghi di preghiera.

 
D. - A proposito di escursioni, Benedetto XVI ha lasciato ieri pomeriggio la propria residenza per una breve passeggiata. Il Santo Padre ha pregato davanti ad una Chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate...

 
R. - Sì, è una Chiesa del 1775: anche questo è uno dei tanti luoghi d’arte che sono stati recuperati in questi ultimi anni. Si tratta di tesori di religiosità popolare. Questa era una piccola chiesetta. Il Papa ha pregato all’esterno, si è fermato lì un quarto d’ora e poi è rientrato. E’ stata un’uscita dedicata solo a questo: era stato informato dell’esistenza di questo luogo ed è voluto andare lì per recitare una preghiera. E' stata la più veloce uscita di questi giorni, perché in tutto è stato via circa tre quarti d’ora.

 
D. - E a Lorenzago, intanto, fervono i preparativi per l’Angelus che il Papa reciterà domani...

 
R. - Sarà il primo momento pubblico. Non c’è un numero chiuso, prefissato, non ci sono biglietti: chi vuole potrà salire fino al Castello di Mirabello. E' chiaro che c’ è un limite dettato dallo spazio, che non è molto grande. Si stima che possano assistere all'Angelus circa mille persone. Comunque, chi non riuscirà a vedere il Papa e ad arrivare fino al Castello, potrà seguire l’Angelus dal maxischermo che è stato collocato nella piazza principale di Lorenzago.

Benedetto XVI ha ringraziato, nei giorni scorsi, la comunità di Lorenzago di Cadore per l’accoglienza ricevuta. Il Papa apprezza, in particolare, la possibilità di incontrare, in modo informale, villeggianti e residenti. E’ quanto sottolinea, al microfono di Amedeo Lomonaco, il portavoce della diocesi di Belluno-Feltre, don Giuseppe Bratti:RealAudioMP3


R. - C’è una soddisfazione generale per la possibilità di leggere, studiare e pregare, come aveva detto fin dall’inizio. Ma c'è soddisfazione anche per gli incontri molto spontanei e semplici che ha avuto, almeno finora, nelle passeggiate nel tardo pomeriggio.

 
D. - Quindi, il Papa sembra apprezzare molto questo soggiorno in Cadore dedicato alla preghiera, allo studio e alla meditazione...

 
R. - Questo è anche il programma che si è dato e che sta seguendo. Nelle passeggiate ha incontrato anche i bambini della parrocchia di Lozzo di Cadore e quando si è recato al Santuario della Madonna di Loreto, poco discosto dal paese, ha scambiato alcune battute scherzose e simpatiche con loro. Ha incontrato anche una suora e si è intrattenuto per alcuni minuti in una baita di montagna parlando con i proprietari.

 
D. - La possibilità di incontrare da parte di quanti soggiornano nel Cadore è comunque accompagnata da una grande discrezione...

 
R. - Certamente, il Santo Padre, come è nel suo stile, esce ma incontra le persone con molta semplicità. Uno stile che si è fatto subito apprezzare da parte di quanti, e sono numerosi, in questi giorni sono a Lorenzago di Cadore.

 
D. - La presenza del Papa a Lorenzago quale significato può avere in particolare per la diocesi di Belluno?

 
R. - E’ un significato che è stato espresso dal vescovo di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich, in tre messaggi che ha inviato a partire da quando è stata annunciata la presenza del Papa. Tre messaggi che possono essere descritti sotto la "cifra" dell’accoglienza. Per la diocesi, la presenza del Papa è un impegno ad accogliere tutte le persone che si recano nella zona delle Dolomiti per cercare riposo e ritemprarsi. E' un impegno a migliorare questa accoglienza.







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