Austria Ong cattoliche denunciano allarmante diminuzione degli stanziamenti per lo
sviluppo
Vienna, 12 lug ’07 - Un bilancio critico sul mancato raggiungimento degli
obbiettivi del millennio giunge dalle cinque grandi organizzazioni caritative austriache,
Caritas, Care, SOS-Kinderdorf, "Licht für die Welt" e Croce Rossa, che hanno organizzato
una conferenza stampa congiunta, svoltasi a Vienna il 3 luglio. "Si è ancora ben lungi
dall'obbiettivo di dimezzare la povertà mondiale entro il 2015", è il giudizio delle
organizzazioni; pur riconoscendo "tendenze allo sviluppo positive in Asia e in America
Latina", i rappresentanti delle organizzazioni hanno evidenziato che "gli Stati africani
a Sud del Sahara sono per lo più esclusi da questi progressi". "Occorre aumentare
urgentemente le spese mondiali per la cooperazione per lo sviluppo", ha sottolineato
Christoph Petrik-Schweifer della Caritas, che ha definito "allarmante" la diminuzione
in tutto il mondo del 5% degli stanziamenti allo sviluppo tra il 2005 e il 2006. Petrik-Schweifer
ha criticato il governo austriaco che stanzia attualmente solo lo 0,21-0,26% del Pil
per gli aiuti allo sviluppo. Ulrike Schelander, direttrice di "Care Österreich", si
è soffermata sulla mancanza di attenzione alla tutela delle donne negli obiettivi
del millennio. "La povertà è donna", ha dichiarato, ricordando che circa 2/3 delle
persone che vivono in situazioni di "povertà acuta" sono donne, e che la percentuale
di donne positive al virus Hiv è cresciuta dal 35 al 50%. "La lotta alla povertà femminile
è possibile solo con migliori opportunità formative e con una partecipazione politica
delle donne", ha aggiunto. Schelander ha menzionato anche il problema della violenza
contro le donne, la cui prevenzione e lotta "deve essere inserita tra gli obiettivi
del millennio". Bilancio negativo anche per Denis Djulic, referente per la cooperazione
per lo sviluppo di Sos Kinderdorf. Djulic ha evidenziato la situazione dell'Africa,
fanalino di coda nella lotta alla povertà infantile. Rispetto al 1990, la mortalità
infantile è addirittura aumentata in 16 Paesi, di cui 14 nel solo continente africano.
In Ruanda e in Somalia, la mortalità infantile è oggi maggiore rispetto al 1970. Da
Rupert Roniger, direttore di "Licht für die Welt", la denuncia della "mancata inclusione
dei disabili" nella cooperazione per lo sviluppo in tutto il mondo. "Per superare
le divisioni". A favore di una "coesistenza nella verità e nell'amore" così si è espressa
la Conferenza episcopale austriaca sul Motu Proprio del papa, "Summorum Pontificum",
in una nota dell'8 luglio. "Dalla convivenza ordinata delle due caratteristiche del
rito romano, il Papa auspica un contributo per superare le divisioni nella Chiesa,
per attingere più profondamente alle sorgenti del mistero di Cristo", si legge nel
documento siglato, tra gli altri, dal card. Christoph Schönborn, presidente dei vescovi
austriaci. Il Motu proprio "rappresenta anche un invito ad un approccio più aperto
con il latino quale madre lingua della liturgia romana". "Rinunciare in generale a
questa eredità renderebbe la Chiesa e la società più povera culturalmente e spiritualmente".
I vescovi considerano il documento "un impulso a rafforzare l'amore per l'Eucaristia
e per gli altri sacramenti". Le questioni relative al "Motu Proprio" devono essere
"trattate apertamente", sottolineano i vescovi per i quali "non sono ammesse costrizioni
o liti su quanto di più sacro ci è stato affidato". L'uso del latino non è mai stato
un problema a Vienna: "nel duomo di S. Stefano ogni domenica e festivi si celebra
una messa in latino e ciò si deve alla lungimiranza del card. Franz König" ha detto
il cardinale. (L. BADILLA) (Sir, Kathpress. Sito Conferenza episcopale austriaca
- BADILLA)