Al via oggi la 37.ma edizione del Giffoni Film Festival: protagonisti, come da tradizione,
i giovani
Coinvolgendo ragazzi dai 6 ai 19 anni, Giffoni in provincia di Salerno diventa da
oggi e fino al 21 luglio, per la trentasettesima volta, la capitale divertente e colorata
del cinema grazie al suo notissimo Film Festival: per dodici giorni, giurie di giovanissimi
vedranno film, li giudicheranno, li premieranno, incontreranno attori e registi, si
interrogheranno sui più attuali temi della vita e della società. Una grande festa,
un impegno civile. Il servizio di Luca Pellegrini:
Giffoni:
anche quest’anno il Festival del Cinema è un Festival dei grandi numeri: 2.000 giovanissimi
giurati provenienti da 31 paesi del mondo, selezionati dopo aver vagliato ben 12.000
richieste, 600 famiglie impegnate nell’ospitalità, 64 opere in competizione, 54 fuori
concorso. E’ un Festival di ospiti illustri e di impegno civile: Roman Polanski e
Jim Caviezel, Gillian Anderson e Carlo Verdone, per avvicinare i ragazzi all’arte
cinematografica e ad un uso sapiente e maturo della critica. Giffoni viene, quest’anno,
simpaticamente descritta con un’immagine biblica dal suo direttore, Claudio
Gubitosi: il Festival come una grande, coloratissima Arca di Noè. Gli abbiamo
chiesto di spiegarne i motivi: R. – Non deve sembrare irriverente
questo paragone, ma mi sono guardato un po’ in giro negli ultimi tempi, e mi sembra
che ci siamo tutti un po’ appiattiti e affoghiamo un po’ nella banalità e ho voluto,
praticamente, fare di Giffoni qualcosa di diverso, già nella sua genetica, già nella
sua storia e ho voluto mettere dentro, in quest’arca - in attesa non di un diluvio
universale ma proprio per distaccarci da tutto quello che sembra appunto banale o
appiattito - tanti valori. L’Arca di Giffoni è un’arca piena di ideali, di passioni,
di impegno, ho voluto metterci le cose giuste, quelle che noi riteniamo giuste, fatte
da autori che sono alle loro prime armi, dalla musica buona, dall’impegno sociale,
un po’ tutto per dire: “Guardate, Giffoni è un’altra cosa!”.
D.
- Sull’arca di Giffoni quale tema si propone quest’anno ai ragazzi?
R.
– Ogni anno il tema segna un po’ la storia dell’edizione. Quest’anno abbiamo un tema
veramente molto conflittuale: “Confini”. Anche qui bisogna meditare su un tema che
è controverso e soprattutto particolarmente sensibile. Noi costruiamo i muri un po’
per tenere dentro delle persone e un po’ per tenerle fuori, ma quello che ci interessa
di più è indagare i confini labili e liquidi, ad esempio quelli metaforici: che senso
ha oggi parlare di confini tra infanzia ed età adulta in un mondo in cui sempre di
più mi sembra che i bambini vengono chiamati a ruoli che non appartengono a loro tempo
anagrafico? Ancora, che senso ha parlare di inizio dell’età adulta in una cultura
occidentale che tiene i figli ben protetti, forse e perfino troppo a lungo? Questo
è un po’ il segno che darà un tocco in più, una marcia in più, al festival.