India Il Motu proprio del Papa non creerà problemi in India secondo card. Toppo
MUMBAI, 11 lug ’07 - Il Motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI
sull’uso del Messale Romano del 1962 non creerà particolari problemi in India e, in
alcuni casi, potrebbe anzi aiutare a risolvere tensioni in seno ad alcune comunità
cattoliche, come ad esempio quella di rito siro-malabarese, divisa tra gruppi più
tradizionalisti e gruppi fedeli al Concilio Vaticano II. Ad affermarlo in un’intervista
all’agenzia Ucan è il cardinale Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi e Presidente
della Conferenza episcopale indiana (Cbci). In linea con i giudizi complessivamente
favorevoli espressi da esponenti di diversi episcopati nel mondo, l’arcivescovo di
Ranchi condivide lo spirito e le intenzioni dichiarate dal Papa di promuovere l’unità
e la riconciliazione nella Chiesa: “Ritengo che il Motu proprio sia l’opera dello
Spirito Santo che muove la Chiesa attraverso il Santo Padre per portare unità e armonia
tra i fedeli”. Quanto agli effetti pratici del documento in India, secondo il cardinale
Toppo essi saranno appena percepibili: l’interesse per il rito tridentino tra i cattolici
nel Paese è infatti molto limitato. Solo a Mumbai “esiste una piccolo gruppo di fedeli
tradizionalisti che già sono autorizzati a celebrare secondo il rito pre-conciliare
e non ci sono mai stati problemi”, ha precisato il porporato. (Ucan – ZENGARINI)