2007-07-10 17:23:18

Filippine Vescovi esprimono dubbi e perplessità su nuova legge anti-terrorismo



 MANILA, 10 lug 07 - A pochi giorni dall’entrata in vigore nelle Filippine della nuova legge anti-terrorismo promulgata lo scorso marzo dalla Presidente Gloria Magacapal Arroyo, i vescovi del Paese esprimono forti perplessità e dubbi sul provvedimento che sospende, in nome della lotta la terrorismo, le libertà civili. In pratica, sulla falsariga del Patriot Act statunitense, esso permetterà alle forze dell’ordine di intercettare, ascoltare e registrare conversazioni di gruppi e persone anche solo sospettate e di arrestarle senza mandato. In occasione di un ricevimento di commiato offerto nei giorni scorsi dalla Presidente Arroyo per la partenza del Nunzio Apostolico nelle Filippine Fernando Filoni, i vescovi hanno sollevato una serie domande e obiezioni sui criteri in base ai quali una persona può venire marchiata come un potenziale terrorista e sulle autorità preposte a deciderli. Secondo i vescovi, in mancanza di indicazioni chiare, il rischio è che, come è accaduto negli Stati Uniti, vengano arrestate persone innocenti e che quindi vengano perpetrate gravi violazioni dei diritti umani. Di qui la richiesta di una revisione del testo. Obiezioni e richieste che l’episcopato ha confermato durante i lavori della plenaria che si è conclusa domenica a Manila. Nella dichiarazione finale i presuli rilevano che la definizione di “attività terroristiche” presente nella legge “è troppo ampia, e permette al governo di farvi rientrare qualunque cosa”.
(Ucan – ZENGARINI)







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