Nessuna rivoluzione,
nessun indebolimento del Concilio. Il Motu Proprio di Benedetto XVI 'Summorum Pontificum'
- che da settembre faciliterà la celebrazione della Santa Messa in latino - è un documento
che mira soprattutto all'unità ecclesiale. Permetterà, a chi lo desidera, l'uso
della liturgia antica, senza imporlo a nessuno. 'E' un atto che allarga la libertà
della Chiesa' - spiega il teologo Don Salvatore Vitiello - 'accogliamolo con ubbidienza'.