In corso a Castel Gandolfo l’11.ma scuola estiva di astronomia e astrofisica della
Specola Vaticana
E’ in corso di svolgimento, fino al 6 luglio prossimo, la Scuola estiva in Astronomia
e Astrofisica Osservativa della Specola Vaticana, a Castel Gandolfo. Il corso tratta
quest’anno, in particolare, i seguenti temi: pianeti extrasolari; formazione ed evoluzione
dei sistemi planetari. Prendono parte alle lezioni 27 studenti provenienti da 22 Paesi
dei cinque continenti. Vengono tenute due lezioni al mattino e seminari pomeridiani
impartiti dagli astronomi della Specola e da docenti invitati. Completano il programma
del corso visite a luoghi di interesse per l’astronomia. Sui particolari di questa
iniziativa che unisce scienza e fede, Giovanni Peduto ha intervistato padre
José Funes, direttore della Specola Vaticana:
R.
– Questa è l’undicesima scuola estiva. Vi possono partecipare studenti che stanno
finendo il corso di laurea o cominciano il corso di dottorato di ricerca. Possono
fare domanda per questa scuola tutti gli studenti che hanno i requisiti necessari:
devono essere ovviamente studenti di astronomia. Devono fare domanda, mandare delle
lettere di presentazione e inviare il certificato con i voti. Questi sono i requisiti.
Sono così selezionati in base a queste informazioni. Per dare un’idea: abbiamo ricevuto
150 domande da studenti di tutto il mondo e siamo in grado di accettare, purtroppo,
solo 26, 27 studenti ogni anno, non di più. La Santa Sede provvede con una borsa di
studio che copre il 75% delle spese per gli studenti del Terzo mondo.
D.
- Quali sono state le novità del corso di quest’anno e come sono state impostate
le lezioni?
R. – La novità fondamentalmente si riferisce
all’argomento: la ricerca di pianeti extra solari e pianeti che girano attorno ad
altre stelle. Questo è un tema molto interessante e di attualità nella ricerca astronomica.
Forse la novità, quest’anno, è la visita di tanti professori, studiosi molto conosciuti
a livello mondiale in questo campo.
D. - Quali studi
e ricerche particolari sta realizzando in questo periodo la Specola?
R.
– La Specola è un istituto piccolo, siamo pochi astronomi, circa una decina di gesuiti.
Copre tutti gli argomenti dell’astronomia, quelli che vanno dal nostro sistema solare
fino alla formazione e all’evoluzione dell’universo, alla cosmologia. Abbiamo studi
che riguardano il sistema solare, per esempio la scoperta di questi nuovi pianeti
che sono simili a Plutone, poi le stelle delle nostre galassie… Io mi occupo delle
galassie vicine ed anche dello studio dell’universo nella sua complessità, nella sua
totalità, quella che si chiama cosmologia: si cerca di capire un po’ meglio l’origine
dell’universo, quello che si chiama il Big Bang.
D.
- L’immensità dell’universo può aiutare chi non ha fede?
R.
– Certamente. La scienza ci porta a domandarci perché abbiamo questo universo con
miliardi di galassie e non il nulla e questa domanda sul senso di tutta questa bellezza
dell’universo può portare a chiedersi chi ha creato tutto questo. Se uno apre il suo
cuore e la sua mente, penso che questo possa portare a riconoscere il Creatore di
tutta questa bellezza del creato.