2007-07-01 13:16:53

Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti alla gente di mare: "Siate testimoni di speranza per un umanesimo cristiano nel mondo marittimo"


“Vogliamo essere solidali con voi come testimoni di speranza": è quanto si legge nel messaggio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti alla gente di mare dal titolo “Testimoni di speranza per un umanesimo cristiano nel mondo marittimo”. Il documento è stato diffuso in occasione del XXII Congresso mondiale dell’Apostolato del Mare, che si è concluso nei giorni scorsi a Gydnia, in Polonia, sul tema “In solidarietà con la Gente del Mare, testimoni di speranza con la Parola di Dio, la Liturgia e la Diaconia”. “Noi conosciamo e denunciamo assieme a voi l’esistenza di numerose situazioni disumane che continuano a persistere nel mondo – si legge nel messaggio indirizzato a comunità costiere e professionisti del mare – esseri umani che subiscono ancora grandi ingiustizie, sofferenze indicibili e morti disumane. Sappiamo anche, però, che molti di voi vivono valori autentici di solidarietà e coraggio e che, sulle navi, ci sono relazioni amichevoli tra persone di culture e religioni differenti”.

Nel documento si invitano le istituzioni a mettere a disposizione di comunità costiere e professionisti del mare le nuove tecnologie per consentire una migliore comunicazione con le famiglie e con l’opinione pubblica. Per il Pontificio consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti non poter accedere alla moderna tecnologia “o non sapersene servire contribuisce ad allargare il fossato che separa coloro che sanno da coloro che non sanno, cioè i poveri di sempre. In effetti, talune imprese utilizzano queste tecnologie per sottoporvi a ritmi di lavoro da robot, a detrimento del vostro equilibrio umano, familiare e spirituale”. “Mediante la Speranza cristiana – si legge ancora nel testo – Cristo ci chiede di rivolgerci a Dio come spesso facciamo di fronte all’immensita’ del mare". "Egli ci chiede di adorare il Creatore, di rispettare il creato, di voltare le spalle ai falsi idoli, di celebrare quel Dio che ci ha fatti per Lui e che ha impresso nei nostri cuori il sigillo dell’infinito". Infine, conlude il documento "attraverso la Speranza cristiana, Cristo, Sacerdote e Diacono, ci chiede di servire la gente del mare laddove siamo presenti, presso le pubbliche istanze, i diversi responsabili e le comunità cristiane, affinchè non voltino le spalle al mare ma prestino attenzione a coloro che vivono sul mare e del mare”. (A cura di Tiziana Campisi)







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