2007-06-29 14:59:25

Concluso in Polonia il Congresso mondiale dell'Apostolato del Mare


Volgersi, affidarsi a Dio davanti “... all’immensità del mare, alla sua forza e al suo splendore” e “promuovere un umanesimo marittimo vivificato dalla Speranza cristiana”. Parole solenni e impegnative, ma insieme semplici e consolatorie, hanno risuonato questa mattina sulle rive del Baltico, a Gdynia, in Polonia, dove si è concluso il XXII Congresso mondiale dell'Apostolato del Mare, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Il servizio di Pierluigi Natalia:RealAudioMP3


Per questo appuntamento, l’Apostolato del Mare aveva voluto darsi un tema di forte impegno pastorale: “In solidarietà con la Gente del Mare, testimoni di speranza con la Parola di Dio, la Liturgia e la Diaconia”. Questa convinzione ritorna nel Messaggio che il Congresso ha rivolto al mondo marittimo, dopo sette giorni di intensi lavori ai quali il cardinale Renato Raffaele Martino e l’arcivescovo Agostino Marchetto, presidente e segretario del Pontificio Consiglio, hanno assicurato una presenza continua e un contributo prezioso di indirizzo e di ascolto, di stimolo e di sintesi.

 
Testimoniare speranza, dunque. Portare questo dono prezioso e irrinunciabile alla “gente di mare”, ai marinai e ai pescatori che sono spesso i più poveri tra i poveri, ma anche a quanti al mare si accostano per ricercarvi, persino in modo appena cosciente, una dimensione meno alienante del tempo libero, del riposo, del turismo. A chi sulle navi lavora, l’Apostolato del Mare assicura vicinanza e concreta solidarietà nella sua condizione sempre difficile, spesso dolente, troppo spesso drammatica. Senza equivoci è la denuncia di come alcuni progressi materiali e nuove tecnologie, lungi dal tradursi in vantaggio, spesso diventino strumenti per imporre altro peso ai marinai e ai pescatori, obbligandoli a ritmi da automi, in spregio dei loro diritti e del loro equilibrio umano, familiare e spirituale.

 
Ma oggi dalle rive del Baltico è stato ricordato che il mare è anche un luogo della speranza e della verità; è stato ricordato che quanti vi trascorrono e vi affidano la vita conservano autentici valori di solidarietà e vero coraggio e realizzano “convivenze amichevoli tra personalità, culture e religioni diverse”.

 
Da Gdynia, l’Apostolato del Mare riprende la sua navigazione con piena coscienza delle incertezze e dei pericoli che si sperimentano ogni giorno, ma anche con maggiore convinzione sulle rotte da seguire nell’annuncio della Parola di Dio, nella Liturgia e nella Diaconia di servizio, soprattutto ai più poveri.

 
A Maria, la Stella Maris, è affidato l’impegno a promuovere questo umanesimo marittimo, a farsi sempre più testimoni di speranza in solidarietà con la gente del mare”. (Da Gdynia, per la Radio Vaticana, Pierluigi Natalia)







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