2007-06-28 15:54:14

Stop alle esecuzioni di minori in Iran. Così Amnesty International che ha pubblicato un nuovo rapporto sulla pena di morte nel Paese islamico


Nessun minorenne autore di reato deve essere condannato a morte. E’ quanto chiede all’Iran Amnesty International che in un rapporto diffuso ieri ha denunciato che sono almeno 71 i minorenni all’epoca del reato, in attesa di esecuzione nella Repubblica Islamica. Quello iraniano è il Paese che dal 1990 ha raggiunto il maggior numero di esecuzioni di minorenni: in quell'anno – afferma il documento - 11 giustiziati su 24 erano ancora minorenni al momento dell’esecuzione mentre gli altri sono stati tenuti nel braccio della morte fino al raggiungimento della maggiore età oppure processati e condannati dopo aver compiuto 18 anni. Malcolm Smart, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International ha affermato: “è giunto veramente il momento che le autorità iraniane pongano fine, una volta per tutte, a questa pratica vergognosa e che il paese si allinei al resto della comunità internazionale, che da tempo ha riconosciuto l’oscenità dell’esecuzione di persone che hanno commesso un reato quando erano minorenni”. Le autorità iraniane – ha proseguito Smart – “negano di mettere a morte minorenni al momento del reato, ma quest’anno abbiamo già registrato due esecuzioni del genere”. Alcuni esponenti del governo iraniano sarebbero favorevoli quanto meno a ridurre, se non a cancellare, l’applicazione della pena di morte per i minorenni all’epoca del reato. Tuttavia, i passi avanti sono lenti. E’ datata 2001 una proposta di legge in tal senso che attualmente è ancora all’esame delle autorità. Vi sono però alcuni segnali positivi - afferma Amnesty – in particolare un sempre più ampio movimento per i diritti umani che chiede la fine della pena di morte per i minorenni all’epoca del reato. A parte l’Iran, i soli paesi in cui, dal 2003, avvengono pratiche del genere, sono Cina, Pakistan e Sudan. Le autorità cinesi e pakistane sostengono che le persone messe a morte avevano commesso il reato quando erano già maggiorenni.(E. B.)







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