Nella lotta all’AIDS in Kenya serve cooperazione fra tutti gli operatori. Così alla
conferenza nazionale sull’Aids organizzata dai vescovi locali a Nairobi
Si conclude oggi a Nairobi, in Kenya, la conferenza nazionale sull’AIDS organizzata
dai vescovi del Paese africano. Alla presenza di oltre 600 delegati dalle 26 diocesi
del Paese, soprattutto medici e operatori sanitari, i lavori si sono concentrati soprattutto
sull’impegno della Chiesa locale contro della malattia. In occasione del 20esimo anniversario
del documento pastorale “La sfida dell’Aids” pubblicato nel 1987, lo scopo della conferenza
- ha spiegato all’apertura dei lavori il presidente della Commissione episcopale per
la salute, mons. Philip Sulumeti - è stato di discutere le basi dottrinali e teologiche
di questo lavoro, fare il punto sull’attività sinora svolta, capire cosa fanno altre
istituzioni e organizzazioni, in particolare il Governo, e infine di lanciare le nuove
direttive dei vescovi rivolte agli operatori cattolici del settore. La conferenza
è servita anche ad analizzare e a stimolare la collaborazione fra gli operatori in
vista di un servizio sempre più efficace per i malati. Attualmente tutte le 44 maggiori
strutture ospedaliere cattoliche in Kenya distribuiscono farmaci anti-retrovirali
sovvenzionati o completamente gratuiti. Un centinaio di presidi sanitari offrono inoltre
servizi di prevenzione contro la trasmissione del virus madre-figlio, altri centri
forniscono assistenza agli orfani dell’AIDS e informazioni ai giovani sui rischi di
contagio provocati dalla promiscuità sessuale.(L. Z.)