Nella Basilica di San Paolo fuori le Mura il Papa lancia l'Anno Paolino a 2000 anni
dalla nascita dell'Apostolo delle Genti
Anche oggi Cristo ha bisogno di apostoli pronti a sacrificare se stessi, di testimoni
e martiri come San Pietro e San Paolo: è quanto ha sottolineato ieri pomeriggio Benedetto
XVI nell’omelia dei Primi Vespri della festa dedicata ai due Apostoli. Il Papa ha
presieduto la liturgia nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura ed ha indetto
l’“Anno Paolino”, uno speciale anno giubilare dedicato all’Apostolo delle Genti in
occasione del bimillenario della sua nascita. Il servizio di Tiziana Campisi:
Non hanno
temuto “difficoltà e persecuzioni” Pietro e Paolo ed hanno annunciato il Vangelo “con
totale dedizione a Cristo”. Ed è soprattutto dal loro “coinvolgimento personale”,
ha detto Benedetto XVI, che ogni cristiano può “trarre una lezione quanto mai importante”:
“L’azione
della Chiesa è credibile ed efficace solo nella misura in cui coloro che ne fanno
parte sono disposti a pagare di persona la loro fedeltà a Cristo, in ogni situazione.
Dove manca tale disponibilità, viene meno l’argomento decisivo della verità da cui
la Chiesa stessa dipende”. Pur se quella dei due Santi è
stata una missione differente e benché il rapporto tra di loro non fosse esente da
tensioni”, ha evidenziato il Papa, i due Apostoli, hanno operato “con carismi diversi
per un’unica causa”: “la costruzione della Chiesa di Cristo”. Un esempio, il loro,
ha affermato, che invita ad uno sguardo ecumenico:
“Questa
Basilica, che ha visto eventi di profondo significato ecumenico, ci ricorda quanto
sia importante pregare insieme per implorare il dono dell’unità, quell’unità per la
quale san Pietro e san Paolo hanno speso la loro esistenza sino al supremo sacrificio
del sangue”. Nel ricordare che la tradizione cristiana celebra
insieme Pietro e Paolo e il legame che come fondatori della Chiesa di Roma li accomuna
alla città, il Santo Padre ha sottolineato che i due Apostoli appaiono “come gli iniziatori
di una nuova città, come concretizzazione di un modo nuovo e autentico di essere fratelli,
reso possibile dal Vangelo di Gesù Cristo”. L’omelia di Benedetto XVI si è soffermata
poi, in particolare sulla figura di San Paolo, che più volte ebbe a ribadire come
la propria missione fosse “frutto dell’iniziativa gratuita e misericordiosa di Dio”.
Quindi il Papa, ha indetto l’“Anno Paolino”:
“Sono
lieto di annunciare ufficialmente che all’apostolo Paolo dedicheremo uno speciale
anno giubilare dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, in occasione del bimillenario
della sua nascita, dagli storici collocata tra il 7 e il 10 d.C.”. Infine,
esortando a riscoprire la ricchezza degli insegnamenti di San Paolo, Benedetto XVI
ha invitato i fedeli a prodigarsi, come l’Apostolo delle Genti, per l’unità e la concordia
di tutti i cristiani.