2007-06-27 14:23:41

Perdita del lavoro e precarietà fra le cause della povertà in Italia: così il direttore della Caritas mons. Vittorio Nozza


A margine del 31° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, che riunisce fino a domani a Montecatini oltre 600 delegati da tutta Italia, mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, ha detto che la situazione delle povertà in Italia sta cambiando in peggio. “Non è più solo il disagio dovuto a scelte di vita errate che portano all’emarginazione e all’abbandono – ha spiegato mons. Nozza – oggi ci troviamo di fronte persone o famiglie che hanno sempre vissuto in maniera dignitosa e all’improvviso non ce la fanno più, a causa della perdita del lavoro, della precarietà o di altri incidenti di percorso”. A tal proposito per il direttore della Caritas italiana, scrive l’agenzia Sir, è necessario “sostenere ed accompagnare le Caritas più piccole, come in alcune diocesi in Basilicata, Marche, Piemonte, Campania” e di “tessere reti e legami tra realtà ecclesiali diverse, in modo che la carità illumini le menti, i cuori, le scelte di vita”. Negli ultimi 4 anni la CEI ha affidato alla Caritas, tramite l’otto per mille, la gestione di 1.200 progetti (nell’anno in corso 260, pari a 22 milioni di euro). Si tratta di opere e servizi nei diversi ambiti delle povertà, dalla salute mentale al carcere, alla tratta, all’immigrazione. “La nostra sfida attuale è cercare di avere delle comunità dove il cristianesimo è inteso e vissuto come stile di vita”, ha detto mons. Alvaro Leonel Ramazzini Imeri, vescovo di San Marcos e presidente della Conferenza episcopale del Guatemala, in questi giorni ospite al convegno della Caritas. Mons. Ramazzini, invitato a presiedere oggi l’assemblea dedicata allo sviluppo solidale dell’umanità, ha spiegato che in America Latina ci sono “molti cattolici nominali (battezzati), ma pochi discepoli veri”, “molti si dicono cristiani”, ma “maggiori sono le disuguaglianze tra ricchi e poveri. Questo significa che c’è un divario tra fede e vita”. Riguardo ai mutamenti nella situazione socio-politica, “con governi democratici che hanno sostituito i precedenti governi dittatoriali - osserva mons. Ramazzini - è necessario allertare la popolazione perchè abbia senso critico e controlli il loro operato. Come vescovi dobbiamo rafforzare il senso di cittadinanza”. (T.C.)







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