Concluso a Roma l'Incontro europeo dei docenti universitari: non si può costruire
un nuovo umanesimo senza Dio
Si è concluso ieri a Roma l'Incontro europeo dei docenti universitari che si è svolto
sul tema “Un nuovo umanesimo in Europa. Il ruolo delle università”. L'evento è stato
promosso dall’ Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e dal
Consiglio delle Conferenze Episcopali d’ Europa. Il servizio di Marina Tomarro:
Quando
cerchiamo un nuovo umanesimo per l’ Europa non possiamo cercarlo senza Dio. Se gli
sforzi umani prescindono consapevolmente dall’ esistenza di Dio, essi non potranno
liberarsi dall’ ombra triste della mancanza del senso, del valore dell’ universo
e dell’ esistenza di tutta l’ umanità.” Cosi il cardinale Peter Erdö presidente del
Consiglio delle Conferenze Episcopali d’ Europa, si è rivolto ai partecipanti dell’
Incontro europeo dei docenti universitari, che si è svolto a Roma. E tante sono le
prospettive che nascono da questo evento, che ha visto la presenza di oltre 3000 professori,
provenienti da tutta Europa. Giuseppe Dalla Torre, rettore della
Libera Università Maria Santissima Assunta:
“Le prospettive
di impegno possono essere individuate su tre piani. Il primo piano è quello della
ricerca scientifica; è necessario che quello che è stato discusso qui possa avere
una continuazione nei diversi Paesi, nelle diverse università, al fine di portare
avanti i discorsi che sono stati approfonditi. Il secondo piano è quello della formazione;
credo che alcuni temi potrebbero essere il filo rosso che conduce all’istituzione
di dottorati di ricerca, di concorsi di specializzazione inter-universitari a livello
europeo. Infine, non c’è dubbio che il processo europeistico abbia bisogno di una
forte presenza del pensiero scientifico cristianamente orientato. Credo che dobbiamo
fare uno sforzo perché questo pensiero abbia una diffusione nell’opinione pubblica
europea e nelle sedi istituzionali in cui essa si rappresenta”.
E
tema conduttore dei 47 convegni svolti durante l’ evento, che ha coinvolto tutte
le sedi universitarie romane, è stato quello di costruire un nuovo umanesimo per l’Europa,
partendo proprio dalla dignità della persona umana. Mons. Lorenzo Leuzzi,
direttore dell’ Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma:
“Credo
che oggi, la società contemporanea abbia davanti a sé l’immagine di un uomo frantumato,
cioè incapace di trovare un punto di riferimento per la propria esistenza. Ecco, il
convegno, attraverso proprio questo lavoro interdisciplinare, ha favorito questa integrazione
tra i vari saperi e, soprattutto, ha posto in evidenza come senza una visione antropologica
definita e ben precisa, difficilmente la ricerca scientifica possa superare questo
momento di grande frantumazione del sapere ma soprattutto di frantumazione dell’uomo
stesso. Per cui è molto importante che la ricerca scientifica, nel suo cammino, non
si limiti a un esame puramente fenomenologico ma si renda conto che poi tutto deve
essere verificato in una prospettiva più ampia, che è quella del destino e il futuro
dell’uomo".
Quindi costruire un nuovo umanesimo in
Europa è possibile, ma ci vuole l’ impegno di tutti affinché i progetti diventino
presto una realtà.