2007-06-25 14:10:25

Benedetto XVI ha visitato la Biblioteca e l'Archivio Segreto vaticani: case di scienza e di cultura aperte a tutti, lontane da polemiche e partigianerie


Importante e suggestiva visita di Benedetto XVI, che questa mattina si è recato presso la Biblioteca Apostolica e l’Archivio Segreto vaticani, istituzioni che da secoli - cinque in particolare la Biblioteca - conservano centinaia di migliaia di importantissimi documenti di carattere storico ed ecclesiale. Nel corso della visita, il Papa ha anche annunciato le nomine dei prossimi nuovi responsabili della Biblioteca Apostolica e del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso. La cronaca della visita nel servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3


La Biblioteca Apostolica una “casa di scienza, di cultura, di umanità”. L’Archivio Segreto uno “scrigno” per “ricerche erudite” sulla storia antica e contemporanea, aperto senza preclusioni agli studiosi ma “lontano” dalle sterili polemiche innescate da letture partigiane della storia. Così, in sintesi, Benedetto XVI ha definito e riconosciuto il lavoro e più ancora, secondo le parole stesse del Pontefice, “il singolare servizio” che entrambe le istituzioni rendono da secoli alla Chiesa e al Papa.

 
Lo scenario che si è parato davanti agli occhi del Pontefice è tale da togliere il respiro a uno studioso come Benedetto XVI e a qualsiasi uomo di cultura. Uno sguardo che si riempie del colpo d’occhio d’insieme - la teoria infinita di libri, di documenti, di reperti che hanno fatto la storia della Chiesa e dell’umanità - o si fissa sul singolo tesoro, come il preziosissimo “Codice Vaticano”, manoscritto stilato 1700 anni fa che contiene il testo integrale in greco della Bibbia, o l’inestimabile “Papiro Bodmer” - donato di recente alla Biblioteca - sul quale 1800 anni fa vennero trascritti in Egitto i più antichi testi del Vangelo di Luca e di Giovanni mai rinvenuti finora. E ancora, gli atti originali del processo a Galileo Galilei, un codice autografo di San Tommaso d’Aquino o le lettere originali di Martin Lutero. Un itinerario del pensiero e dello spirito che annovera in totale un milione 600 mila stampati, 8300 incunaboli e 75 mila manoscritti, concentrato negli splendidi ambienti della Biblioteca Apostolica e dell’Archivio Segreto vaticani, visitati da Benedetto XVI a poche settimane, fra l’altro, dalla lunga chiusura per ristrutturazione - tre gli anni previsti - della stessa Biblioteca, a partire dal prossimo 14 luglio.

 
“Vostro compito, cari amici che quotidianamente qui operate, è di custodire la sintesi tra cultura e fede che traspira dai preziosi documenti e dai tesori che custodite, dalle mura che vi circondano, dai Musei che vi sono vicini e dalla splendida Basilica che appare luminosa alle vostre finestre”.
 
E spostando l’attenzione all’Archivio Segreto Vaticano e alla “lungimiranza” di Leone XIII che nel 1881 lo aprì alla consultazione degli storici, Benedetto XVI ha rilevato l’interesse suscitato dalla sua decisione, un anno fa, di consentire l’accesso alle carte sul Pontificato di Pio XI. Tuttavia, ha osservato:

 
“Ricerche, studi e pubblicazioni possono a volte far nascere, accanto ad un interesse precipuamente storico, anche talune polemiche. A questo riguardo non posso che lodare l'atteggiamento di servizio disinteressato ed equanime che l’Archivio Segreto Vaticano ha reso, tenendosi lontano da sterili e spesso anche deboli visioni storiche di parte ed offrendo ai ricercatori, senza preclusioni o preconcetti, il materiale documentario in suo possesso, ordinato con serietà e competenza”.

 
Un lavoro strarodinario, dunque - ha riconosciuto e lodato a più riprese il Papa - svolto con “umile e quasi nascosto impegno quotidiano”. Un impegno che, in altri tempi, anche l’allora cardinale Ratzinger avrebbe volentieri affrontato:

 
“Confesso che, al compimento del mio settantesimo anno di età, avrei tanto desiderato che l’amato Giovanni Paolo II mi concedesse di potermi dedicare allo studio e alla ricerca di interessanti documenti e reperti da voi custoditi con cura, veri capolavori che ci aiutano a ripercorrere la storia dell’umanità e del cristianesimo. Nei suoi disegni provvidenziali il Signore ha stabilito altri programmi per la mia persona ed eccomi oggi tra voi non come appassionato studioso di antichi testi, ma come Pastore chiamato a incoraggiare tutti i fedeli a cooperare alla salvezza del mondo, compiendo ciascuno la volontà di Dio là dove Egli ci pone a lavorare”.

 
Gli scriptores che lavorano nella Biblioteca Apostolica Vaticana sotto la responsabilità del bibliotecario di Santa Romana Chiesa hanno il compito della ricerca scientifica e dell'attività culturale propria della Biblioteca, che è strutturata tra l'altro in tre "Dipartimenti" - Manoscritti, Stampati e Gabinetto numismatico - e in sette "Servizi": Laboratorio di restauro, fotografico, Centro di elaborazione dati, Editoria, Scuola, Mostre e Coordinamento servizi informatici.

 
Il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso è erede del Segretariato per i non Cristiani, istituito da Paolo VI nel 1964. Giovanni Paolo II ne cambiò la denominazione con la Costituzione apostolica Pastor Bonus nel 1988. Compito del dicastero è di favorire e regolare i rapporti con i membri e i gruppi delle religioni che non sono comprese sotto il nome cristiano ed anche con coloro che in qualsiasi modo sono dotati di senso religioso.







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