Si inaugura stasera il 43° Festival Pontino di musica
Si inaugura questa sera a Roma, al Parco della Musica, il 43° Festival Pontino, che
si svolgerà fino al 29 luglio fra concerti, tavole rotonde e convegni di studi, in
alcune suggestive località della Provincia di Latina. L’apertura è affidata a prestigiosi
solisti, docenti storici dei Corsi di perfezionamento di Sermoneta (Mariana Sirbu,
Bruno Giuranna, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Bruno Canino); tra gli ospiti d’eccezione
del Festival, la scrittrice Susanna Tamaro con un testo inedito e il musicologo Mario
Bortolotto. Il servizio di Arianna Voto.
(musica) La
musica classica si interseca al jazz, il repertorio popolare attinge alla cultura
alta di Dante; e i concerti esaltano i siti storici e archeologici del Lazio - Priverno,
con l’Abbazia di Fossanova e i resti dell’antica città dei Volsci, l’Auditorium di
Sperlonga, l’Anfiteatro di Lenola e il medievale Castello Caetani a Sermoneta – in
un connubio sempre riuscito fra arte e grande musica. Ma il Festival Pontino diventa
quest’anno anche riflessione a tutto tondo sulla cultura musicale italiana, affidata
al musicologo Mario Bortolotto, per uno sguardo ampio quanto
i suoi ottant’anni. Il decano dei critici stigmatizza: i programmi stentano a rinnovarsi:
R
- “Seguo naturalmente i programmi delle società, delle associazioni, dei teatri soprattutto,
e devo dire che è ben difficile trovare qualcosa che possa interessarmi: si batte
il repertorio più consueto, più tradizionale e, ahimé, per quanto riguarda l’opera,
il melodramma, il repertorio è sempre quello. Perché il pubblico vuole sentire sempre
le stesse cose che sa a memoria, è vittima di una pigrizia mentale”.
In
controtendenza, dunque, il 29 e 30 giugno due giornate di studio completate da concerti
per pianoforte, presentano prime esecuzioni assolute. Il progetto, spiega Bortolotto...
R.
- “...è dedicato esclusivamente al pianoforte, a ciò che si pensa ancora di poter
dedurre e estrarre, per così dire, da questo vecchio e grandioso strumento. Sono stati
invitati alcuni compositori, di cui evidentemente vi è una notevole stima, che lasciano
supporre si possa trattare di musica di grande interesse”.
Grazie
anche ai Corsi Internazionali di Perfezionamento del “Campus”, la rassegna pontina
è divenuta un riferimento per professionisti della musica e appassionati. Il presidente,
l’architetto Riccardo Cerocchi:
R -
“Il Festival è conosciuto non solo nel nostro territorio ma in Italia e anche all’estero.
Dirò che è stato prima conosciuto all’estero, poi in Italia e poi in ultimo nel nostro
territorio. Sta ritornando come riflesso dei riconoscimenti avuti fuori perché la
nostra attività è stata sempre di carattere internazionale, non per motivi di orgoglio
e di ambizione, ma perché la musica sta dovunque e quindi lì dove noi conosciamo qualche
grande musicista, lo abbiamo chiamato senza pensare alle frontiere”.
E
anche gli studenti provengono da tutto il mondo:
R
- “Lo scorso anno, su 160 allievi già in carriera, 80 erano italiani e 80 provenivano
da 31 nazioni del mondo”.