2007-06-24 09:56:23

Nella Repubblica Dominicana, il piombo continua ad avvelenare i bambini di Haina


Oltre il 91% dei bambini di Haina, città portuale della Repubblica Dominicana ritenuta uno dei dieci posti più inquinati al mondo, ha nel sangue livelli di piombo eccessivamente elevati, a causa della presenza di un impianto per il riciclaggio di batterie per auto usate, chiuso una decina di anni fa, ma mai ‘neutralizzato’. La vicenda è nata quando la compagnia Metaloxa ha aperto nel 1979 l’impianto di riciclaggio nella città, in teoria tra le più ricche del Paese a causa delle attività portuali e della presenza di centinaia di industrie, ma in realtà abitata in prevalenza da famiglie povere. Dopo varie proteste – riferisce l’agenzia MISNA – la Metaloxa ha chiuso l’impianto, interrato le batterie e serrato il luogo con una porta di metallo, ma le piogge hanno scavato varchi nel terreno e la miseria ha spinto molti a scavare, per portarsi via qualsiasi tipo di metallo da rivendere, compreso il cancello che impediva l’ingresso. A tutt’oggi, molti bambini, per ignoranza o mancanza di controllo da parte dei genitori, si introducono nel sito per giocare. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: con livelli di piombo nel sangue cinque volte più alti di quelli consentiti, numerosi bimbi e adolescenti restano intossicati e sperimentano gravi forme di infiammazione al cervello, da cui derivano serie difficoltà di apprendimento (per esempio, a 12 anni non sanno leggere, né scrivere), disturbi alla vista e, in alcuni casi, demenza irreversibile. Per il momento, la questione resta aperta e lo stesso ministero dell’Ambiente, nato solo pochi anni fa, stenta a farsi carico del caso in maniera adeguata. (R.M.)







All the contents on this site are copyrighted ©.