2007-06-24 14:04:23

Il saluto del Papa al Simposio su San Paolo, iniziato oggi a Tarso


Solenne apertura dell’XI Simposio sull’apostolo Paolo questa mattina a Tarso, in Turchia, nella chiesa bizantina trasformata oggi in museo, che la città ha dedicato al suo cittadino più illustre, a pochi passi dal famoso pozzo che si trova nel quartiere ebraico della città, conosciuto come “il pozzo di Paolo”. All’annuale ricordo dell’apostolo, affrontato, studiato e collocato su diverse prospettive, sintetizzate nel trinomio “Architettura, storia e religione”, quest’anno è stato aggiunto il ricordo di San Giovanni Crisostomo, di cui ricorre il XVI centenario della morte, perché egli è stato il più fecondo e profondo commentatore dell’opera di Paolo, soprattutto con i sette discorsi pronunciati ad Antiochia. Proprio per questo il tema del Simposio è “Giovanni Crisostomo interprete e discepolo di Paolo. Archeologia, storia e religione”, tema lodato da Benedetto XVI, che ha inviato per questa circostanza un prezioso telegramma. Aprendo i lavori con una solenne concelebrazione, il vicario apostolico dell’Anatolia, mons. Luigi Padovese, ha paragonato i 17 professori che partecipano al Simposio alla donna che ha ritrovato la dracma perduta e che invita le amiche a rallegrasi con lei. “Noi pure – ha detto il vescovo – cerchiamo in casa nostra memorie significative o addirittura tesori sepolti per metterli in luce, apprezzarli e farli apprezzare. La Chiesa dell’Anatolia vi ringrazia perché fate rivivere Paolo e Giovanni Crisostomo a casa loro, cioè in questa terra nella quale la loro parola e la loro testimonianza è quasi sconosciuta, mentre è viva dove arriva il Vangelo per il quale essi sono morti”. Il Simposio proseguirà fino a martedì con temi riguardanti lo sfondo culturale delle origini cristiane di Antiochia: Antiochia ai tempi del Crisostomo, il Crisostomo e la corte di Costantinopoli, Paolo e Crisostomo: ideale della loro missione, per terminare con un riferimento a Papa Giovanni XXIII, che ha attinto – come lui dice – dalle fonti patristiche note qualificanti della sua alta spiritualità. (A cura di padre Egidio Picucci)







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