2007-06-22 14:12:57

In corso a Roma l'Incontro europeo dei docenti universitari, promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee


Oltre 2500 docenti di 44 Paesi per 47 sessioni di lavoro: con questi numeri si è aperto ieri a Roma l’Incontro europeo dei docenti universitari, il primo promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee. Fino a sabato, gli studiosi rifletteranno sul tema “Un nuovo umanesimo per l’Europa. Il ruolo delle Università”. Ad inaugurare i lavori, presso la Pontificia Università Lateranense, è stata prolusione del cardinale, Camillo Runi, vicario del Papa per la diocesi di Roma. C’era per noi Isabella Piro:RealAudioMP3


Nella sua relazione, il cardinale Ruini ha affrontato i temi più urgenti della società odierna, in cui sembra imperare - ha detto - un’interpretazione naturalistica dell’uomo, ridotto alla sola sfera corporea:

 
“L’interpretazione naturalistica dell’uomo non è soltanto incompatibile con la fede cristiana in quanto implica la negazione della trascendenza del soggetto umano, ossia del suo essere a immagine di Dio, ma comporta un autentico capovolgimento del punto di partenza della modernità, che consisteva nella rivendicazione della centralità dell’uomo e della sua libertà”.

 
A questa fase post-umanista, ha detto il porporato, può essere di fondamentale aiuto l’umanesimo cristiano, basato sull’amore di Dio per l’uomo, un amore smisurato che abbatte le barriere della morte. Infine, il porporato si è soffermato sui rapporti tra cristianesimo e scienza:

 
“L’umanesimo cristiano non sottintende in alcun modo una qualche forma di avversione o minor considerazione nei confronti delle scienze empiriche e dell’apporto che esse possono dare alla conoscenza che abbiamo di noi stessi. Al contrario, il programma tipicamente umanistico di allargare gli spazi della razionalità, proposto con forza da Benedetto XVI, favorisce in realtà un genuino sviluppo delle scienze, liberandole dal pericolo di restare prigioniere del riduzionismo scientista”.

 
Tanti gli interventi che si sono succeduti durante il convegno, tra cui quello di Franco Frattini, vicepresidente della Commissione europea. A lui abbiamo chiesto quale strumento principe abbia l’Europa per sviluppare un nuovo umanesimo:

 
“Trovare una linea condivisa per promuovere i diritti fondamentali dell’uomo, non solo per difenderli ma per promuoverli dove non ci sono. Se l’Europa vuole diventare attore globale, deve essere lei portatrice di questo valore e cioè che la persona umana è al centro della scena”.

 
Sul concetto di dignità umana si è infine soffermato il cardinale Peter Erdö, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee. La dignità umana - ha detto - non diminuisce neppure quando un essere umano non può usare pienamente le sue capacità, e quindi riguarda anche il feto, il malato o il moribondo.







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