2007-06-22 11:16:41

Domenica 24 giugno, Giornata della carità del Papa: intervista col prof. Alberto Bochiccio


Domenica 24 giugno, nell’approssimarsi della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, si effettua la raccolta del cosiddetto Obolo di San Pietro. La raccolta cioè di quelle offerte che vengono devolute al Santo Padre perchè poi le utilizzi per la sua carità, cioè a dire le metta a disposizione dei bisogni che gli vengono esposti da ogni parte del mondo. A Roma si occupa di questa raccolta, da oltre un secolo, il circolo di San Pietro. Con noi oggi, il professor Alberto Bochicchio che è il presidente della Commissione Obolo, in seno al Circolo San Pietro.

D. - Professor Bochicchio, in cosa consiste la Giornata della carità del Papa?

R. – La Giornata della carità del Papa è questa dimostrazione e testimonianza di generosità dei fedeli cattolici del mondo intero verso la carità del Papa: in Italia quest’anno si svolge la domenica 24 giugno che è la più vicina al 29.

D. – Una pratica molto antica: può farci qualche accenno storico?

R. – La pratica è antica, addirittura qualcuno azzarda a dire che risale ai tempi apostolici, cioè venire incontro alle necessità della Chiesa per poter aiutare quanti si trovavano nel bisogno. Nei tempi moderni i vari Papi poi l’anno modificata fino ad avere oggi quello che era una volta conosciuto come l’Obolo di San Pietro, come la Giornata della carità del Papa, con la raccolte delle offerte in tutte le diocesi del mondo; a Roma, dal 1880 circa, la raccolta viene effettuata dal Circolo San Pietro, che poi offre il ricavato direttamente nelle mani del Santo Padre per la sua carità personale.

D. – Qualche parola in più circa la destinazione…

R. – Ad esempio, il Santo Padre offre a Roma, alle mense che ha il circolo San Pietro, dei pasti gratuiti e i buoni recano scritto “per la munificenza del Santo Padre”; e quindi i poveri riconoscono in questo pasto quello che tradizionalmente viene chiamata la “minestra del Papa” ed è una cosa bellissima.

D. – Professor Bochicchio, senza falsa umiltà, possiamo dire che lei è una delle colonne del Circolo San Pietro, ha una lunga esperienza per quanto riguarda, in particolare, la raccolta delle offerte per il Papa a Roma. Vuole dirci qualcosa di questa sua esperienza, qualche ricordo personale, particolare?

R. – Il ricordo più bello è aver appreso - sono entrato al circolo nel 1969, l’anno del centenario - a fare la raccolta andando nelle parrocchie di periferia. Allora noi soci andavamo più volte l’anno a raccogliere: nel giorno dell’Immacolata, ad esempio, e nel giorno dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, per fare questa raccolta personalmente, e quindi ci toccava andare lontano due, tre volte per raccogliere l’obolo. Oggi, invece, con i tempi moderni, l’uso dei computer e tutto quanto, le offerte si fanno tramite posta. Ma la cosa bella è la testimonianza che dà proprio l’uomo della strada. Noi abbiamo un 30 % delle offerte che ci pervengono dalla carità personale di persone umili, sconosciute, che mandano un loro conto corrente magari con 5 euro, e questo fa felice il Santo Padre, il cardinale vicario e tutti quelli che seguono da vicino questa opera.








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