Domenica 24 giugno, Giornata della carità del Papa: intervista col prof. Alberto Bochiccio
Domenica 24 giugno, nell’approssimarsi della solennità dei Santi Apostoli Pietro e
Paolo, si effettua la raccolta del cosiddetto Obolo di San Pietro. La raccolta cioè
di quelle offerte che vengono devolute al Santo Padre perchè poi le utilizzi per la
sua carità, cioè a dire le metta a disposizione dei bisogni che gli vengono esposti
da ogni parte del mondo. A Roma si occupa di questa raccolta, da oltre un secolo,
il circolo di San Pietro. Con noi oggi, il professor Alberto Bochicchio che è il presidente
della Commissione Obolo, in seno al Circolo San Pietro.
D. - Professor Bochicchio,
in cosa consiste la Giornata della carità del Papa?
R. – La Giornata della
carità del Papa è questa dimostrazione e testimonianza di generosità dei fedeli cattolici
del mondo intero verso la carità del Papa: in Italia quest’anno si svolge la domenica
24 giugno che è la più vicina al 29.
D. – Una pratica molto antica: può farci
qualche accenno storico?
R. – La pratica è antica, addirittura qualcuno azzarda
a dire che risale ai tempi apostolici, cioè venire incontro alle necessità della
Chiesa per poter aiutare quanti si trovavano nel bisogno. Nei tempi moderni i vari
Papi poi l’anno modificata fino ad avere oggi quello che era una volta conosciuto
come l’Obolo di San Pietro, come la Giornata della carità del Papa, con la raccolte
delle offerte in tutte le diocesi del mondo; a Roma, dal 1880 circa, la raccolta viene
effettuata dal Circolo San Pietro, che poi offre il ricavato direttamente nelle mani
del Santo Padre per la sua carità personale.
D. – Qualche parola in più circa
la destinazione…
R. – Ad esempio, il Santo Padre offre a Roma, alle mense che
ha il circolo San Pietro, dei pasti gratuiti e i buoni recano scritto “per la munificenza
del Santo Padre”; e quindi i poveri riconoscono in questo pasto quello che tradizionalmente
viene chiamata la “minestra del Papa” ed è una cosa bellissima.
D. – Professor
Bochicchio, senza falsa umiltà, possiamo dire che lei è una delle colonne del Circolo
San Pietro, ha una lunga esperienza per quanto riguarda, in particolare, la raccolta
delle offerte per il Papa a Roma. Vuole dirci qualcosa di questa sua esperienza,
qualche ricordo personale, particolare?
R. – Il ricordo più bello è aver appreso
- sono entrato al circolo nel 1969, l’anno del centenario - a fare la raccolta andando
nelle parrocchie di periferia. Allora noi soci andavamo più volte l’anno a raccogliere:
nel giorno dell’Immacolata, ad esempio, e nel giorno dei Santi Apostoli Pietro e Paolo,
per fare questa raccolta personalmente, e quindi ci toccava andare lontano due, tre
volte per raccogliere l’obolo. Oggi, invece, con i tempi moderni, l’uso dei computer
e tutto quanto, le offerte si fanno tramite posta. Ma la cosa bella è la testimonianza
che dà proprio l’uomo della strada. Noi abbiamo un 30 % delle offerte che ci pervengono
dalla carità personale di persone umili, sconosciute, che mandano un loro conto corrente
magari con 5 euro, e questo fa felice il Santo Padre, il cardinale vicario e tutti
quelli che seguono da vicino questa opera.