Le autorità cinesi ordinano la distruzione del Santuario di Tianjiajing, dedicato
alla Madonna del Carmelo
In Cina, il governo della provincia dell’Henan ha decretato la distruzione dello storico
santuario di Tianjiajing, dedicato alla Madonna del Carmelo. Lo rende noto l’agenzia
AsiaNews, secondo cui è stato fatto divieto assoluto per i cattolici di organizzare
il pellegrinaggio annuale e proibito di svolgere in quel luogo qualunque devozione
o incontro. Anche una statua della Vergine, di oltre un secolo fa, è destinata ad
essere distrutta, insieme alle 14 stazioni della Via Crucis che costeggiano la strada.
Secondo fonti locali, la mossa del governo sarebbe dovuta alla posizione geografica
del santuario, costruito su una montagna che sovrasta un suggestivo panorama, ideale
per costruire un albergo. Da marzo, il dipartimento provinciale per gli Affari religiosi
ha cominciato una sorveglianza stretta di tutti i sacerdoti, costringendoli a “colloqui”
per convincerli a desistere dal pellegrinaggio annuale del 16 luglio, cui di solito
partecipano 40-50 mila persone. L’11 maggio, poi, il segretario generale della provincia
di Henan ha ordinato la cancellazione del pellegrinaggio e diffuso la notizia anche
nelle province vicine di Hebei e Shanxi. Per occupare il campo ed evitare ogni sit-in,
il governo provinciale ha quindi organizzato esercitazioni militari proprio nella
zona del santuario, costruito nei primi del ‘900, mobilitando circa 700 soldati. A
tutt’oggi, la strada che conduce verso il santuario è chiusa e le auto e le persone
che passano vengono controllate e perquisite. La decisione del governo provinciale
ha stupito i fedeli della diocesi di Anyang, perché proprio quest’anno erano ricominciati
i lavori di ricostruzione del santuario, distrutto quasi completamente prima dai giapponesi
nella II Guerra mondiale e poi dalle Guardie Rosse negli anni 60. Per tutta risposta,
il 14 maggio il governo ha revocato il permesso al santuario e al pellegrinaggio,
definendoli “attività religiose illegali”, e il 16 maggio ha emesso una Risoluzione
che nega l’uso del terreno nazionale alla Chiesa di Anyang, requisendo lo spazio del
santuario. Intanto, dalla fine di maggio, un “gruppo di lavoro” del governo locale
si è insediato a Tianjiajing. I fedeli della diocesi hanno fatto giungere ad AsiaNews
un appello: “Chiediamo a tutti i fratelli e sorelle nel Signore – hanno invitato –
di pregare per noi e di diffondere il nostro messaggio anche ad altri fratelli e sorelle
nel mondo”. (R.M.)