2007-06-20 14:50:25

Mons. Tomasi: nuove speranze per un accordo sulla proibizione delle bombe a grappolo


Dopo molti fallimenti si apre qualche speranza sulla via del disarmo. E’ riunito a Ginevra il Gruppo di 25 esperti governativi istituito nel 2005 dall’Assemblea generale dell’ONU per contrastare la proliferazione di armi convenzionali. All’ordine del giorno la messa al bando delle cosiddette bombe a grappolo, armi micidiali per le popolazioni coinvolte nei conflitti. Roberta Gisotti ha intervistato l’arcivescovo Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra, intervenuto ieri alla seduta inaugurale del Gruppo che resterà riunito fino a venerdì prossimo:RealAudioMP3


R. – C’è la volontà di arrivare a un negoziato serio che obblighi gli Stati a ridurre, eventualmente eliminare, questo tipo di arma che fa così tanto danno alle popolazioni civili e che lascia vittime molto numerose in vari Paesi del mondo. Allora, la proposta che è in corso è di arrivare ad un nuovo protocollo obbligatorio sulla proibizione o restrizione dell’uso di certe armi convenzionali e con effetti indiscriminati.

 
D. – Quale ruolo sta giocando la Santa Sede nel negoziato?

 
R. – La Santa Sede ribatte la sua posizione di proteggere anzitutto la popolazione civile, di eliminare questo tipo di arma e di sostenere il cammino che sta facendo la Comunità internazionale per arrivare a uno strumento che obblighi gli Stati a eliminare queste bombe a grappolo. Davanti alla posizione della Santa Sede c’è un consenso anche di molti altri Paesi, anche se ancora non tutti, e si preferisce agire dentro le strutture normali della Conferenza del disarmo del gruppo degli Stati che hanno sottoscritto questa convenzione e, se si può, cercare di spingere - attraverso anche delle attività parallele come si è fatto negli ultimi mesi con una conferenza a Oslo, un'altra a Lima e una prossima conferenza che si farà a Ginevra con 60, 70 Stati che vi partecipano - anche i grandi Paesi ad unirsi in questo sforzo per arrivare a trovare una soluzione positiva.

 
D. – A dire la verità, la Santa Sede ha lamentato in più di un’occasione che le trattative sul disarmo, nelle varie sedi in cui è portato avanti, segnano il passo...

R. – Sì, la conferenza del disarmo non ha prodotto da anni delle conclusioni operative efficaci, però su questo punto specifico, contro l’uso indiscriminato di bombe a grappolo, si sta rafforzando sia un’opinione pubblica sostenuta da Organizzazioni non governative e da Stati, sia un cammino concreto per arrivare a uno strumento giuridico che possa veramente obbligare a cambiare rotta, a limitare o favorire una moratoria per arrivare eventualmente all’eliminazione completa di questo tipo di armi.







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