2007-06-18 15:09:19

Starebbe bene padre Giancarlo Bossi, rapito nelle Filippine il 10 giugno


“Sta bene, ma sembra molto stanco”: lo ha detto l'esponente del Fronte Islamico di Liberazione Moro (MILF), Mohammed Nassif, in riferimento alle condizioni di salute di padre Giancarlo Bossi, il missionario italiano rapito il 10 giugno scorso, nel sud est asiatico. Anche padre Gianni Sandalo, superiore regionale del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) dichiara all’agenzia Asianews, di aver avuto i primi “contatti verbali, da parte di un gruppo anonimo”. Alcune fonti affermano che in mattinata i sequestratori abbiano chiesto per la liberazione del sacerdote un riscatto di diversi milioni di pesos filippini, ossia decine di migliaia di dollari. Altre fonti, tra cui il ministero italiano degli Esteri, sostengono invece non sia stata avanzata ancora alcuna richiesta precisa. Intanto una zona dell’arcipelago filippino è stata isolata dai militari del MILF, che hanno condannato il rapimento e si sono offerti come mediatori. Grazie alle loro informazioni, è stato localizzato il luogo in cui si trova padre Bossi: nella regione montagnosa di Mamagun, nella provincia meridionale di Zamboanga Sibugay, lontano dal luogo del rapimento. Secondo l’esercito, il sacerdote, sarebbe stato rapito da una quindicina di dissidenti del MILF, con a capo Abdulsalam Akiddin, già responsabile di altri rapimenti a scopo di lucro. Molta solidarietà arriva dai fedeli di ogni confessione: a Payao, dove lavorava padre Bossi, tutti i luoghi di culto sono affollati di credenti che pregano per l’immediata liberazione del sacerdote. Ieri a Ipil, capoluogo della penisola della Zamboanga Sibugay, la Veglia di preghiera è durata tutta la notte. Oggi decine di gruppi di preghiera si sono riuniti nella città di Zamboanga, capitale provinciale dell’arcipelago meridionale di Mindanao. (B.B.)







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