Aprite le porte a Cristo, senza paura e senza calcoli: l’esortazione di Benedetto
XVI ai giovani che lo hanno accolto ieri pomeriggio in un clima di grande festa, a
conclusione della visita pastorale ad Assisi
E’ stato il caloroso e sincero abbraccio dei giovani il premio che Benedetto XVI ha
riscosso, non senza emozione, al termine della visita pastorale che domenica lo ha
portato ad Assisi. Un viaggio all’insegna della conversione di San Francesco e del
messaggio divino ricevuto a San Damiano: “Va', Francesco, e ripara la mia casa”. In
poco più di dieci ore, il Papa ha toccato tutti i luoghi di Francesco e Chiara nella
città di Assisi, con momenti di preghiera privata di grande intensità, come quello
sulla tomba del Santo avvenuto dopo la recita dell’Angelus e il pressante appello
per la pace in Medio Oriente. Presso le Clarisse, in mattinata, il Papa ha sostato
in venerazione del Crocifisso miracoloso di San Damiano, e alle monache di clausura
ha chiesto di pregare per sostenerlo nel suo compito di timoniere della Chiesa. Il
servizio è del nostro inviato ad Assisi, Stefano Leszczynski:
E' stato
un pomeriggio intenso, con diversi appuntamenti, quello di Benedetto XVI ad Assisi.
Dopo la Messa celebrata in un’assolata piazza di fronte alla Basilica di San Francesco,
il Pontefice si è recato presso la tomba del Santo, nella Basilica inferiore, per
un momento privato di preghiera, accompagnato dal Custode, padre Vincenzo Coli. Quindi
il pranzo nel refettorio con accanto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e
il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino. Subito dopo, l’incontro con le suore Clarisse
Cappuccine tedesche del convento di Assisi, dove era stato ospitato più volte quando
era ancora cardinale. Poi, l'impegnativo incontro con i Francescani del Sacro Convento
ed i partecipanti al Capitolo generale dell'Ordine dei Frati minori conventuali, ai
quali il Papa ha consegnato un messaggio. Benedetto XVI ha sottolineato il pericolo
che i cristiani di oggi si accontentino di un ''Cristo diminuito'' o di un San Francesco
''mutilato'', validi per tutte le stagioni, per credenti e non credenti. Il Papa ha
ribadito con forza che l'unica chiave interpretativa del Santo di Assisi è quella
delle fede cristiana:
"I milioni di pellegrini
che passano per queste strade attirati dal carisma di Francesco, devono essere aiutati
a cogliere il nucleo essenziale della vita cristiana ed a tendere alla sua 'misura
alta', che è appunto la santità. Non basta che ammirino Francesco: attraverso di lui
devono poter incontrare Cristo, per confessarlo e amarlo con 'fede
dritta, speranza certa e caritade perfetta'” (Preghiera
di Francesco davanti al Crocifisso, 1: FF 276).
“Coraggio
carissimi” ha esortato il Papa parlando ai religiosi. “A questa città - ha spiegato
- a questa comunità ecclesiale, guarda con particolare simpatia la Chiesa da tutte
le regioni del mondo”. Francesco e Chiara con la loro scelta radicale di vivere il
Vangelo nel quotidiano e sempre umilmente fedeli alla Chiesa, chiedono con il loro
esempio che Assisi si distingua per un particolare slancio missionario. Il
tema dell’amore inscindibile tra Francesco e la Chiesa è tornato più volte nei discorsi
del Papa, anche durante l’incontro conclusivo con gli oltre 10 mila giovani assiepati
fin dal mattino nel piazzale antistante la Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove
si trova la Porziuncola. Ed è stato proprio con loro che questa visita pastorale ha
raggiunto il suo apice in un’atmosfera di sorprendente affetto reciproco tra i giovani
e Benedetto XVI.
(musica)
(Marco) Abbiamo
mille interrogativi, ma facciamo fatica a trovare risposte convincenti, e siamo tentati
di pensare che la verità non esiste, che ognuno abbia la sua verità. Naturalmente
ci piace essere allegri, ma anche noi sentiamo come il Papa che il puro divertimento
non ci rende felici. Ci aiuti, Santo Padre, a capire e a fare nostra l’esperienza
di Francesco.
(Ilaria) Santo Padre, Francesco
affascina, ma non è facile seguirlo, imitarlo. Viviamo in una società che ci appare
sempre più povera di valori umani e spirituali. Tanti nostri coetanei bruciano la
vita senza avere imparato ad amarla. Guardando a Francesco, sentiamo la nostalgia
di qualcosa che non riusciamo facilmente a focalizzare. Ci aiuta la sua preghiera
davanti al Crocifisso di San Damiano: “Alto e glorioso Iddio, illumina le tenebre
de lo core mio” (FF 276). Santo Padre, ci aiuti ad amare Gesù come lo amò Francesco.
A nome di tutti i giovani qui presenti L’abbraccio e La ringrazio.
Il
Papa, nonostante la fatica per una giornata così intensa, ha affrontato con emozione
e con evidente gioia l’incontro con i giovani, tanto da infrangere senza esitazione
il protocollo, parlando più volte a braccio e prolungando l’incontro di oltre mezz’ora.
E le domande poste dai giovani, del resto, richiedevano di essere affrontate con particolare
confidenza ed intimità pastorale:
"San Francesco
parla a tutti, ma so che ha proprio per voi giovani un’attrazione speciale. Me lo
conferma la vostra presenza così numerosa, come anche gli interrogativi che mi avete
posto. La sua conversione avvenne quando era nel pieno della sua vitalità, delle sue
esperienze, dei suoi sogni. Aveva trascorso venticinque anni senza venire a capo del
senso della vita. Pochi mesi prima di morire, ricorderà quel periodo come il tempo
in cui 'era nei peccati'”.
Benedetto XVI addita
Francesco e Chiara come modelli per affrontare le numerose insidie di ciò che è effimero
e i problemi che spesso affliggono la vita dei più giovani. Tanti ragazzi - ha ricordato
il Papa - cadono vittime della droga alla ricerca di una felicità artificiale, o si
smarriscono preda di una cultura che spesso esalta l’egoismo. E’ stato anche il dramma
della prima vita di Francesco - ha aggiunto - prima di sperimentare il suo cammino
di conversione con l’abbraccio al lebbroso, “non una mera ‘conversione ‘sociale’,
ma una vera esperienza religiosa, comandata dalla grazia e dall’amore di Dio”. La
bussola della vostra vita - ha affermato il Pontefice abbandonando il discorso ufficiale
- deve essere la verità, perché senza verità si perde anche il fondamento della pace
comune:
"All’insegna della preghiera è da vedere
anche l’impegno di Francesco per la pace. Questo aspetto della sua vita è di grande
attualità, in un mondo che di pace ha tanto bisogno e non riesce a trovarne la via.
Francesco fu un uomo di pace e un operatore di pace. Lo mostrò anche nella mitezza
con cui si pose, senza tuttavia mai tacere la sua fede, di fronte ad uomini di altre
fedi, come dimostra il suo incontro con il Sultano". (cfr 1 Cel I, 20,
57: FF 422).
E il tema della pace, insieme a quello
della conversione, è stato uno dei temi centrali di questo viaggio attraversato dallo
spirito di Assisi. Al momento di congedarsi, per ripartire alla volta di Roma, Benedetto
XVI ha dato ai ‘suoi’ giovani appuntamento alla Santa Casa di Loreto, ai primi
di settembre, per l'Agorà dei giovani:
“Aprite
le porte a Cristo. Apritele come fece Francesco, senza paura, senza calcoli, senza
misura. Siate, cari giovani, la mia gioia, come lo siete stati di Giovanni Paolo II".