2007-06-18 15:00:05

200 milioni i cristiani a rischio persecuzione in ben 60 Paesi del mondo: lo documenta un dettagliato Rapporto del Servizio segreto britannico MI6


200 milioni di cristiani in 60 diversi Paesi sono a rischio di persecuzione. Lo sostiene il Servizio segreto britannico MI6, in un allarmato Rapporto pubblicato dalla rivista “Sunday Express”. In Sudan, ad esempio, ''migliaia di cristiani sono stati massacrati e il governo fondamentalista islamico ha fatto poco per proteggerli''. Anche in Iraq, secondo lo studio, ''la situazione è grave: i cristiani non hanno una propria milizia con cui difendersi, le fazioni sunnite e quelle sciiti li accusano di collaborare con i 'crociati' americani e tra i centinaia di rapimenti compiuti nell'ultimo anno c'è un crescente numero di cristiani''. Nell'ultimo anno anche in Pakistan sono stati uccisi almeno una settantina di cristiani. In Turkmenistan, Uzbekistan e Tagikistan i cristiani appartenenti alla Chiesa ortodossa russa, sono spesso malvisti: in queste tre Repubbliche ex-sovietiche dell'Asia Centrale, a stragrande maggioranza musulmana, sono sovente presi di mira nelle mosche da predicatori ''sotto l'influenza di Al Qaida'', che li presentano come seguaci di un religione associata strettamente all'odiato colonialismo occidentale e ne chiedono l'espulsione. Altri Paesi segnalati dall'MI6 per le vessazioni ai danni dei cristiani sono Corea del nord, Cina, Etiopia, Nigeria e Uganda. La Corea del nord avrebbe rinchiuso in campi di lavoro più di 50 mila cristiani e questo soltanto a causa delle loro convinzioni religiose. Nelle stesse terribili condizioni si troverebbero in Cina 40 mila cristiani. Il rapporto del Servizio segreto britannico segnala infine le difficoltà crescenti di palestinesi cristiani, alle prese con la progressiva radicalizzazione delle masse islamiche in Medio Oriente. (R.G.)







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