2007-06-15 14:09:37

Difendere il patrimonio delle radici cristiane dall’attacco del relativismo e del consumismo: così, il Papa nell’udienza ai presuli slovacchi, in visita ad Limina


Il popolo slovacco riscopra la propria tradizione cristiana: è l’invito di Benedetto XVI nell’udienza, di stamani, ai presuli slovacchi in visita ad Limina. I giovani, la difesa della famiglia e la pastorale vocazionale sono stati i temi forti al centro del discorso del Papa. A guidare i presuli, il presidente della Conferenza episcopale slovacca, mons. František Tondra. Il servizio di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3


Essere fedeli a Cristo e alla Chiesa: è questo, ha sottolineato il Papa, un autentico “programma apostolico” per i cattolici in Slovacchia e in Europa. Appello quanto mai attuale nel Vecchio continente, ha aggiunto, dove un’“insistente pressione ideologica” vorrebbe il cristianesimo “ridotto alla mera dimensione privata”. In effetti, ha detto, “la Slovacchia sta entrando sempre di più, dal punto di vista religioso-culturale, nella dinamica tipica di altri Paesi europei di antica tradizione cristiana, fortemente segnati, in questa nostra epoca, da un vasto processo di secolarizzazione”. Queste comunità cristiane, “che hanno conservato antiche e radicate pratiche religiose cattoliche”, è stata la riflessione del Pontefice “dopo essere uscite dal tunnel della persecuzione, si trovano oggi a percorrere il cammino del rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano II”. La Slovacchia e la Polonia, ha ribadito, sono i due Paesi dell’est Europa “portatori della più ricca eredità di tradizione cattolica”. Eppure, sono attualmente esposti “al rischio di vedere tale patrimonio, che il regime comunista non è riuscito a distruggere, pesantemente intaccato dai fermenti caratteristici delle società occidentali: il consumismo, l’edonismo, il laicismo, il relativismo”. Di qui l’urgenza sottolineata dal Papa di una rinnovata azione evangelizzatrice, nel segno dei Santi Cirillo e Metodio evangelizzatori delle terre slovacche.

 
Il Papa ha poi messo l’accento sulla pastorale giovanile “sia in ambito scolastico che parrocchiale”. C’è bisogno, ha affermato, di una “istruzione di qualità” che sia al tempo stesso “un’educazione spirituale, morale e umana integrale”. Lodando l’impegno delle scuole cattoliche slovacche, le ha esortate ad aiutare i giovani “a formarsi una coscienza cristiana capace di resistere alle lusinghe del consumismo sempre più insidiose ed invasive”. Il Papa non ha mancato di rivolgere il suo pensiero alla realtà delle famiglie, rilevando che anche nella Slovacchia si registra “una diminuita considerazione sociale del valore del matrimonio”. A questo fenomeno, si “unisce una fragilità delle nuove generazioni, timorose spesso di assumere stabili decisioni e impegni per tutta la vita”. Altro “fattore destabilizzante”, ha constato, è “l’attacco sistematico al matrimonio e alla famiglia condotto nell’ambito di una certa cultura e dei mass media”. Ecco, allora, l’esortazione del Papa affinché la Chiesa continui “ad impegnarsi con forza per sostenere la famiglia”. Infine, si è soffermato sulla pastorale delle vocazioni. Benedetto XVI ha sottolineato che l’aumento delle vocazioni “dipende pure dalla vita spirituale delle famiglie”. Per questo, “lavorare per e con le famiglie è pertanto un modo quanto mai opportuno per favorire il nascere e il consolidarsi delle vocazioni al sacerdozio”. Infine, un invito del Papa ai vescovi a continuare ad “intrattenere rapporti paterni e aperti” con i propri sacerdoti, “facendosi carico delle loro difficoltà” e della loro formazione spirituale.







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