Difendere il patrimonio delle radici cristiane dall’attacco del relativismo e del
consumismo: così, il Papa nell’udienza ai presuli slovacchi, in visita ad Limina
Il popolo slovacco riscopra la propria tradizione cristiana: è l’invito di Benedetto
XVI nell’udienza, di stamani, ai presuli slovacchi in visita ad Limina. I giovani,
la difesa della famiglia e la pastorale vocazionale sono stati i temi forti al centro
del discorso del Papa. A guidare i presuli, il presidente della Conferenza episcopale
slovacca, mons. František Tondra. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Essere
fedeli a Cristo e alla Chiesa: è questo, ha sottolineato il Papa, un autentico “programma
apostolico” per i cattolici in Slovacchia e in Europa. Appello quanto mai attuale
nel Vecchio continente, ha aggiunto, dove un’“insistente pressione ideologica” vorrebbe
il cristianesimo “ridotto alla mera dimensione privata”.In effetti,
ha detto, “la Slovacchia sta entrando sempre di più, dal punto di vista religioso-culturale,
nella dinamica tipica di altri Paesi europei di antica tradizione cristiana, fortemente
segnati, in questa nostra epoca, da un vasto processo di secolarizzazione”. Queste
comunità cristiane, “che hanno conservato antiche e radicate pratiche religiose cattoliche”,
è stata la riflessione del Pontefice “dopo essere uscite dal tunnel della persecuzione,
si trovano oggi a percorrere il cammino del rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano
II”. La Slovacchia e la Polonia, ha ribadito, sono i due Paesi dell’est Europa “portatori
della più ricca eredità di tradizione cattolica”. Eppure, sono attualmente esposti
“al rischio di vedere tale patrimonio, che il regime comunista non è riuscito a distruggere,
pesantemente intaccato dai fermenti caratteristici delle società occidentali: il consumismo,
l’edonismo, il laicismo, il relativismo”. Di qui l’urgenza sottolineata dal Papa di
una rinnovata azione evangelizzatrice, nel segno dei Santi Cirillo e Metodio evangelizzatori
delle terre slovacche.
Il Papa ha poi messo l’accento
sulla pastorale giovanile “sia in ambito scolastico che parrocchiale”. C’è bisogno,
ha affermato, di una “istruzione di qualità” che sia al tempo stesso “un’educazione
spirituale, morale e umana integrale”. Lodando l’impegno delle scuole cattoliche slovacche,
le ha esortate ad aiutare i giovani “a formarsi una coscienza cristiana capace di
resistere alle lusinghe del consumismo sempre più insidiose ed invasive”. Il Papa
non ha mancato di rivolgere il suo pensiero alla realtà delle famiglie, rilevando
che anche nella Slovacchia si registra “una diminuita considerazione sociale del valore
del matrimonio”. A questo fenomeno, si “unisce una fragilità delle nuove generazioni,
timorose spesso di assumere stabili decisioni e impegni per tutta la vita”. Altro
“fattore destabilizzante”, ha constato, è “l’attacco sistematico al matrimonio e alla
famiglia condotto nell’ambito di una certa cultura e dei mass media”. Ecco, allora,
l’esortazione del Papa affinché la Chiesa continui “ad impegnarsi con forza per sostenere
la famiglia”. Infine, si è soffermato sulla pastorale delle vocazioni. Benedetto XVI
ha sottolineato che l’aumento delle vocazioni “dipende pure dalla vita spirituale
delle famiglie”. Per questo, “lavorare per e con le famiglie è pertanto un modo quanto
mai opportuno per favorire il nascere e il consolidarsi delle vocazioni al sacerdozio”.
Infine, un invito del Papa ai vescovi a continuare ad “intrattenere rapporti paterni
e aperti” con i propri sacerdoti, “facendosi carico delle loro difficoltà” e della
loro formazione spirituale.