Cordiale incontro a Mosca tra il Patriarca ortodosso russo, Alessio II, e il cardinale
primate d'Ungheria, Peter Erdö, presidente del CCEE
Un altro importante incontro al vertice tra Chiesa cattolica e ortodossa è quello
avvenuto ieri mattina a Mosca, dove il Patriarca di tutte le Russie, Alessio II, ha
ricevuto il cardinale arcivescovo di Esztergom–Budapest, Peter Erdö,
primate d'Ungheria e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa.
Il porporato guida la delegazione che partecipa alla consultazione ortodosso cattolica,
svoltasi ieri e oggi a Mosca, incentrata sui fondamenti antropologici ed etici del
Magistero della Chiesa, con particolare attenzione all'ordine sociale, ai diritti
umani e alla dignità della persona. Al microfono di Marta Vertse, incaricata
del Programma ungherese della nostra emittente, il cardinale Erdö racconta del suo
incontro con il capo della Chiesa ortodossa russa:
R.
- L’incontro con il Patriarca Alessio II è stato molto cordiale: abbiamo parlato dei
problemi generali della cultura europea soprattutto della legge morale, della legge
naturale, dei valori cristiani e umani - anzi si parlava anche della qualità di questi
valori, se esistono in se stessi oppure se sono espressioni di una relazione tra diverse
cose - e naturalmente come evitare il relativismo quando si parla di valori. Diciamo
la convinzione comune era che senza Dio la nostra visione della realtà oggettiva non
è completa - come ha detto anche sua santità Benedetto XVI nel Brasile - e se esiste
soltanto il mondo, l’universo ma Dio non esiste, allora l’universo non ha valore e
tutto il discorso sui valori perde il suo senso. Dio invece esiste e per questo l’universo
ha un valore concreto, la relazione con Dio, Dio creatore, Dio che mantiene nell’essere
questo universo che accompagna e che realizza la sua intenzione e il suo piano di
salvezza per tutto il mondo Quindi partendo da questi valori, cercavamo le possibilità
di lavorare insieme per rinforzare i valori cristiani della legge morale o naturale
in tutta l’Europa. Sentiamo un’atmosfera di apertura e di profondo interesse per la
rinascita del cristianesimo in generale nel nostro continente.
D.
- Eminenza, secondo la sua esperienza si può parlare di un rinnovamento spirituale
in Russia?
R. - Certamente si può parlare di questo
aspetto, che forse non sempre viene percepito ma vedendo, ad esempio, la nuova generazione
dei professori che hanno studiato all’estero, creando una cultura teologica e umanistica
molto alta, si può sperare che questo rinnovamento possa comprendere anche la vita
intellettuale e spirituale e rinforzare o far rinascere anche la religiosità della
gente, perché la religiosità o la religione popolare ha sofferto moltissimo in questo
Paese. Ciònonostante, gente giovane, gente colta, gente vestita in modo moderno, va
in chiesa per pregare, per partecipare alla liturgia e questo è un segno molto positivo.