Crescono del 3,5 % le spese militari mondiali. In testa gli Stati Uniti
Nel 2006, le spese militari mondiali sono salite a 1204 miliardi di dollari, il 3,5%
in più rispetto all’anno precedente. Lo sostiene l’Istituto di ricerca internazionale
per la pace (SIPRI) nel suo Rapporto annuale, presentato ieri a Stoccolma. A guidare
la classifica – riferisce l’agenzia MISNA – sono gli Stati Uniti, che contribuiscono
da soli quasi alla metà della spesa mondiale. Seguono Gran Bretagna, Francia, Cina,
Giappone e Germania. L’Italia è al nono posto, con una spesa militare di quasi 30
miliardi di dollari. Il rapporto del SIPRI evidenzia anche la Cina e l’India come
i principali Paesi importatori di armi, mentre gli Stati Uniti e la Russia continuano
ad essere i due maggiori fornitori, con il 30% delle esportazioni mondiali. In particolare,
l’Italia ha registrato un record nazionale: circa 860 milioni di dollari di esportazioni
militari. Era dal 1985 che il Paese non superava gli 800 milioni. Sempre nel Rapporto,
gli esperti dell’istituto svedese sostengono che “crescerà l’importanza strategica
di aree geografiche ricche di petrolio e gas, che diventeranno aree di tensione nei
prossimi decenni”. La minore disponibilità di fonti di energia tradizionali rischia
infatti di far nascere nuovi conflitti. Il rapporto del SIPRI si chiude con un appello
ai governanti per una maggiore collaborazione internazionale, perché – si legge –
“in un settore come quello energetico, cooperazione e concorrenza possono coesistere,
a condizione che siano equilibrate”. (B.B.)