Presentato presso la nostra emittente, l'Incontro europeo dei docenti universitari
che si svolgerà alla Lateranense dal 21 al 24 giugno
Restituire alla missione universitaria la consapevolezza di un impegno a servizio
dello sviluppo integrale della persona. Questo lo scopo dell’Incontro europeo dei
docenti universitari, presentato oggi presso la nostra emittente, dal titolo “Un nuovo
umanesimo per l’Europa. Il ruolo delle Università”. L’evento, in programma dal 21
al 24 giugno alla Pontificia Università Lateranense, è promosso dal Consiglio delle
Conferenze Episcopali d’Europa e si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il
50° anniversario dei Trattati di Roma. Ai lavori sono già iscritti oltre 1.400 docenti
di 45 Paesi europei. Ma cosa si intende per “nuovo umanesimo”? Al microfono di Gabriella
Ceraso risponde mons. Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la pastorale
universitaria del Vicariato di Roma:
R. –
Significa che la questione antropologica costituisce il cuore della vicenda culturale
dell’Europa. E’ per questo che dal Giubileo in poi, i docenti universitari si sono
impegnati a prendere a cuore questo tema, soprattutto attraverso un lavoro interdisciplinare,
a dare nuove risposte. Crediamo infatti che i problemi contemporanei dell’Europa sono
direttamente legati a ciò cui già Giovanni Paolo II, nella sua prima Enciclica Redemptor
hominis, faceva riferimento: senza risolvere cioè la questione antropologica, non
sarà possibile individuare strategie sociali, culturali e politiche per costruire
insieme una Europa veramente rispettosa di quella tradizione che per secoli l'ha animata
e che ha posto al centro l’uomo, ad immagine e somiglianza di Dio.
D.
– Su quali ruoli rifletterete, per quanto concerne l’Università?
R.
– Anzitutto credo che il primo ruolo sia quello di recuperare la dimensione culturale
dell’Università. Non dobbiamo dimenticare che l’esperienza universitaria è un’esperienza
tipicamente europea, nata in Europa, dal cuore della Chiesa. Ma questo, purtroppo,
negli ultimi tempi si è un po’ affievolito. Sotto la spinta della Chiesa - e credo
anche sotto la spinta del magistero di Benedetto XVI - l’università è chiamata a riscoprire
e a rilanciare il suo ruolo di soggetto culturale nell’Europa. Questo fa parte del
momento che l’Università sta vivendo, ed è il cammino di realizzazione del processo
di Bologna, dove si creerà lo spazio comune europeo di alta istruzione. Crediamo che
questo percorso sia molto importante, ma bisogna anche fare in modo che la dimensione
professionalizzante non prenda il sopravvento su una dimensione culturale che è poi
decisiva per la formazione di uomini e donne capaci di dare un contributo originale
per il futuro dell’Europa.