I killer di padre Ganni e dei tre suddiaconi volevano convertirli all'islam
Giungono nuovi particolari sull’omicidio di padre Ragheed Ganni e dei suoi tre suddiaconi.
Il sito in arabo Ankawa.com, che in questi giorni, attraverso testimonianze oculari,
sta ricostruendo il feroce attentato di Mosul, scrive che prima di aprire il fuoco,
gli aggressori del sacerdote cattolico di rito caldeo e dei suoi collaboratori, avevano
chiesto loro di convertirsi all’islam. Il dettaglio, riferisce l’agenzia AsiaNews,
andrebbe a confermare l’ipotesi di un’uccisione mirata, studiata all’interno della
vasta campagna di persecuzione in atto contro i cristiani iracheni. Intanto, un comunicato
stampa della massima autorità legale sunnita nel Paese, l’Association of Muslim Scholars
in Iraq (AMSI), ha condannato l’uccisione di padre Ganni e dei tre suddiaconi. Nella
dichiarazione si attribuisce la colpa di queste morti alle “forze di occupazione”
e “all’attuale governo iracheno”. Gli studiosi sunniti denunciano che l’Iraq sta vivendo
“terrore allo stato puro, uccisioni e distruzioni”, in una situazione che sempre più
evidenzia il “collasso dell’autorità e il deterioramento della sicurezza”. (T.C.)