MOSCA, 8giu07 - Nel prossimo ottobre, la città italiana di Ravenna ospiterà la sessione
della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa
ortodossa. In vista di questa sessione, il vescovo Hilarion Alfeyev, rappresentante
della Chiesa ortodossa russa presso le istituzioni europee, ha rilasciato una intervista
all'agenzia russa Interfax nella quale ha voluto riassumere il proprio punto di vista
circa il primato petrino. "Storicamente - ha detto il vescovo Hilarion - il primato
del Vescovo di Roma nella Chiesa cristiana, dal nostro punto di vista, fu un primato
d'onore e non di giurisdizione. Vale a dire, la giurisdizione del papa di Roma non
è stata mai applicata a tutte le Chiese. Nel secondo millennio, il papa di Roma è
divenuto de facto il patriarca d'Occidente (questo titolo gli è stato riservato de
jure sino a poco tempo fa), mentre in oriente la Chiesa era diretta dai quattro patriarchi
delle Chiese ortodosse locali, quelle di Costantinopoli, di Alessandria, di Antiochia
e di Gerusalemme. Dopo la rottura con Roma - prosegue il vescovo Hilarion nella sua
intervista - nella famiglia delle Chiese ortodosse la primazia d'onore è automaticamente
passata alla sede di Costantinopoli, allorché tutti i canoni antichi attribuiscono
al vescovo di Costantinopoli il secondo posto dopo quello di Roma. In nessun canone
v'è il problema (non se ne parla) della primazia di Costantinopoli. Tuttavia, questa
primazia è diventata fatto compiuto che noi percepiamo esclusivamente come la primazia
d'onore, mentre il trono di Costantinopoli tenta talvolta di darne una interpretazione
più estensiva a questa primazia. Credo che intorno a questi problemi nasceranno le
difficoltà principali". Il vescovo Hilarion, infine, ha reso noto che il Patrriarca
di Mosca e il Santo Sinodo hanno incaricato la propria Commisisone teologica di redigere
un documento che a Ravenna "esprimerà il punto di vista ufficiale del patriarcato
di Mosca sulla primazia nella Chiesa universale in generale e sulla primazia dei vescovi
di Roma e di Costantinopoli in particolare". (Europaica - MANCINI)