Stasera nella Solennità del Corpus Domini il Papa celebra la Messa in San Giovanni
in Laterano e guida la Processione fino a Santa Maria Maggiore
In Vaticano si festeggia oggi la Solennità del Corpus Domini, che in Italia e in altri
Paesi sarà celebrata domenica prossima. Questa sera il Papa presiederà la Messa sul
Sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano per poi guidare la tradizionale
Processione eucaristica fino a Santa Maria Maggiore. La Radio Vaticana trasmetterà
la cronaca del rito a partire dalle 18.50 sull’onda media di 585 kHz e sulla modulazione
di frequenza di 105 MHz. Ieri, durante l’udienza generale, il Papa ha sottolineato
che “andando in processione dietro Cristo, presente nell’Eucaristia, Suo Corpo e Sangue,
noi ricordiamo a tutti che Egli è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
“Cristo – ha proseguito Benedetto XVI - è la via che conduce al Padre e nell’Eucaristia
si offre ad ognuno di noi come sorgente di vita divina. Attingiamone con perseveranza”.
Sul significato della Processione ascoltiamo il cardinale Francis Arinze, prefetto
della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, intervistato
da Giovanni Peduto:
R.
– Si tratta di una manifestazione della nostra fede in Gesù Cristo, presente nella
Santissima Eucaristia. Dopo la consacrazione nella Santa Messa il pane non è più pane,
ma è il Corpo di Cristo; il vino non è più vino, ma è il Sangue di Cristo. E Cristo
viene offerto a Dio Padre e Cristo si offre anche a noi, che lo riceviamo per essere
in unione con lui: è la Santa Comunione. E attraverso questo, Gesù Cristo effettua
molte belle cose in noi. La Chiesa celebra l’Eucaristia ogni giorno, fatta eccezione
per il Venerdì Santo e il Sabato Santo, ma per onorare specialmente questo Sacramento
e quindi manifestare la nostra fede, già dal tempo di Urbano IV, nel 1264, è stata
istituita la festa del Corpo e del Sangue di Cristo. La processione è una delle più
grandi manifestazioni della nostra fede e rappresenta l’adorazione che noi offriamo
a Gesù nell’Eucaristia, il nostro amore per lui manifestato lungo le strade della
città perché la Buona Novella è gioia! Manifestiamo il nostro essere comunità perché
siamo insieme: la religione non è una cosa privata, è la nostra gioia davanti al Signore.
D. - Cosa si verifica nel cristiano quando colloca
l’Eucaristia al centro della propria vita?
R. – Quel
cristiano cresce, perché l’Eucaristia, il sacrificio Eucaristico, rappresentano l’apice
del culto che la Chiesa offre a Dio. Non abbiamo niente di più grande della Messa.
Il cristiano che partecipa ben preparato, sia interiormente che esteriormente - perché
può ricevere Gesù quando è preparato - se si prepara bene, Gesù opera in lui meraviglie:
c’è un aumento della grazia, una maggiore vicinanza a Cristo nel sentimento e nell’azione,
una maggior forza per resistere alle tentazioni e rappresenta il pegno della vita
eterna, il “biglietto” per andare in cielo. Gesù ha detto: “Chi riceve il mio Corpo
e beve il mio Sangue avrà la vita eterna ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.
D. - Il Papa quest’anno ha pubblicato l’Esortazione
Apostolica Sacramentum Caritatis sull’Eucaristia: qual è il messaggio fondamentale
che Benedetto XVI ha voluto dare alla Chiesa?
R.
– La fede eucaristica è mistero in cui credere, è mistero da celebrare ed è mistero
da vivere, che ci manda in missione. L’Eucaristia è un sommario dinamico della vita
cristiana. Più precisamente parlano della Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo
i paragrafi dal 66 al 69, che riguardano specificatamente l’adorazione e la devozione
eucaristica. Il Papa dice molto chiaramente che c’è relazione tra la Santa Messa e
l’adorazione dell’Eucaristia al di fuori della Santa Messa, perché è la Messa che
dà origine al Sacramento che rimane: l’Eucaristia è un Sacramento che rimane, anche
dopo la stessa celebrazione eucaristica. Nel paragrafo 68, il Santo Padre incoraggia
la visita al Santissimo: io conosco una Congregazione di suore in Messico che adora
il Santissimo da 130 anni, e lo ha fatto anche durante gli anni della persecuzione!
Benedetto XVI chiede, tra l’altro, nel paragrafo 67, che vengano destinate alcune
chiese, alcune cappelle, alcuni oratori per l’adorazione perpetua.E questo si fa in
molte parrocchie del mio Paese, la Nigeria: la gente adora, alcuni si prostrano per
terra, senza vergogna perchè siamo davanti a Gesù nostro Salvatore e nostro Dio che
ci ama e dà la sua vita per noi. Non è un buon argomento quello di coloro che dicono:
"Gesù ci ha dato il suo Corpo per mangiarlo, non per guardarlo". Il Santo Padre cita
Sant'Agostino: nessuno mangia questa carne senza prima adorarla. E come adorare se
non si vuole nemmeno guardare Gesù! Oh! Chi ama come una mamma un bambino vuole guardare
il suo volto! E così è tra due innamorati! Chi non vuole guardare il Santissimo, chi
non adora Gesù-Eucaristia, chi non si genuflette, chi non si prostra...ebbene qualcosa
non funziona nella sue fede!