2007-06-07 08:20:52

Stasera nella Solennità del Corpus Domini il Papa celebra la Messa in San Giovanni in Laterano e guida la Processione fino a Santa Maria Maggiore


In Vaticano si festeggia oggi la Solennità del Corpus Domini, che in Italia e in altri Paesi sarà celebrata domenica prossima. Questa sera il Papa presiederà la Messa sul Sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano per poi guidare la tradizionale Processione eucaristica fino a Santa Maria Maggiore. La Radio Vaticana trasmetterà la cronaca del rito a partire dalle 18.50 sull’onda media di 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz. Ieri, durante l’udienza generale, il Papa ha sottolineato che “andando in processione dietro Cristo, presente nell’Eucaristia, Suo Corpo e Sangue, noi ricordiamo a tutti che Egli è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. “Cristo – ha proseguito Benedetto XVI - è la via che conduce al Padre e nell’Eucaristia si offre ad ognuno di noi come sorgente di vita divina. Attingiamone con perseveranza”. Sul significato della Processione ascoltiamo il cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, intervistato da Giovanni Peduto: RealAudioMP3  

 R. – Si tratta di una manifestazione della nostra fede in Gesù Cristo, presente nella Santissima Eucaristia. Dopo la consacrazione nella Santa Messa il pane non è più pane, ma è il Corpo di Cristo; il vino non è più vino, ma è il Sangue di Cristo. E Cristo viene offerto a Dio Padre e Cristo si offre anche a noi, che lo riceviamo per essere in unione con lui: è la Santa Comunione. E attraverso questo, Gesù Cristo effettua molte belle cose in noi. La Chiesa celebra l’Eucaristia ogni giorno, fatta eccezione per il Venerdì Santo e il Sabato Santo, ma per onorare specialmente questo Sacramento e quindi manifestare la nostra fede, già dal tempo di Urbano IV, nel 1264, è stata istituita la festa del Corpo e del Sangue di Cristo. La processione è una delle più grandi manifestazioni della nostra fede e rappresenta l’adorazione che noi offriamo a Gesù nell’Eucaristia, il nostro amore per lui manifestato lungo le strade della città perché la Buona Novella è gioia! Manifestiamo il nostro essere comunità perché siamo insieme: la religione non è una cosa privata, è la nostra gioia davanti al Signore.

 
D. - Cosa si verifica nel cristiano quando colloca l’Eucaristia al centro della propria vita?

 
R. – Quel cristiano cresce, perché l’Eucaristia, il sacrificio Eucaristico, rappresentano l’apice del culto che la Chiesa offre a Dio. Non abbiamo niente di più grande della Messa. Il cristiano che partecipa ben preparato, sia interiormente che esteriormente - perché può ricevere Gesù quando è preparato - se si prepara bene, Gesù opera in lui meraviglie: c’è un aumento della grazia, una maggiore vicinanza a Cristo nel sentimento e nell’azione, una maggior forza per resistere alle tentazioni e rappresenta il pegno della vita eterna, il “biglietto” per andare in cielo. Gesù ha detto: “Chi riceve il mio Corpo e beve il mio Sangue avrà la vita eterna ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

 
D. - Il Papa quest’anno ha pubblicato l’Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis sull’Eucaristia: qual è il messaggio fondamentale che Benedetto XVI ha voluto dare alla Chiesa?

 
R. – La fede eucaristica è mistero in cui credere, è mistero da celebrare ed è mistero da vivere, che ci manda in missione. L’Eucaristia è un sommario dinamico della vita cristiana. Più precisamente parlano della Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo i paragrafi dal 66 al 69, che riguardano specificatamente l’adorazione e la devozione eucaristica. Il Papa dice molto chiaramente che c’è relazione tra la Santa Messa e l’adorazione dell’Eucaristia al di fuori della Santa Messa, perché è la Messa che dà origine al Sacramento che rimane: l’Eucaristia è un Sacramento che rimane, anche dopo la stessa celebrazione eucaristica. Nel paragrafo 68, il Santo Padre incoraggia la visita al Santissimo: io conosco una Congregazione di suore in Messico che adora il Santissimo da 130 anni, e lo ha fatto anche durante gli anni della persecuzione! Benedetto XVI chiede, tra l’altro, nel paragrafo 67, che vengano destinate alcune chiese, alcune cappelle, alcuni oratori per l’adorazione perpetua.E questo si fa in molte parrocchie del mio Paese, la Nigeria: la gente adora, alcuni si prostrano per terra, senza vergogna perchè siamo davanti a Gesù nostro Salvatore e nostro Dio che ci ama e dà la sua vita per noi. Non è un buon argomento quello di coloro che dicono: "Gesù ci ha dato il suo Corpo per mangiarlo, non per guardarlo". Il Santo Padre cita Sant'Agostino: nessuno mangia questa carne senza prima adorarla. E come adorare se non si vuole nemmeno guardare Gesù! Oh! Chi ama come una mamma un bambino vuole guardare il suo volto! E così è tra due innamorati! Chi non vuole guardare il Santissimo, chi non adora Gesù-Eucaristia, chi non si genuflette, chi non si prostra...ebbene qualcosa non funziona nella sue fede!







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