Il presidente dei vescovi nel Nord Africa, mons. Landel, in visita ad Limina, sollecita
a vincere le paure per fondare la pace sulla conoscenza reciproca
“Vi sono tante paure e incomprensioni che possono essere superate con la conoscenza
reciproca”, che va approfondita “per creare un mondo nel quale vi sia la pace fondata
sul rispetto dell’altro”: è l’auspicio espresso dal presidente dei vescovi del Nord
Africa, mons. Vincent Landel, arcivescovo di Rabat in Marocco, in questi giorni a
Roma per la visita ad Limina, insieme ai presuli oltre che del Marocco, dell’Algeria,
della Tunisia e della Libia. Intervistato dall’agenzia Fides, l’arcivescovo Landel
ha spiegato che le loro “sono piccole comunità di fedeli che testimoniano l’amore
di Cristo per tutta l’umanità in mezzo a popolazioni che sono in maggioranza di religione
islamica”. Ma “non abbiamo difficoltà – ha aggiunto - a vivere e testimoniare la fede
in un ambiente islamico”. “Noi non facciamo proselitismo, le nostre comunità sono
formate da fedeli provenienti da altri Paesi, europei e dell’Africa subashariana,
ma non viviamo isolati dal resto della popolazione. Abbiamo un buon dialogo con i
nostri fratelli di fede islamica e collaboriamo con loro nel campo della promozione
umana, dell’assistenza ai più bisognosi. L’apporto offerto dalla Chiesa cattolica
nel campo educativo, sanitario e assistenziale è rispettato dalle autorità e molto
ben accolto dalla popolazione”. Mons. Landel ha dichiarato infine che la situazione
internazionale non ha avuto un impatto significativo sulla vita delle comunità cristiane
nord-africane è che “è profondamente ingiusta e sbagliata l’equazione “islamico uguale
terrorista”. (R.G.)