2007-06-07 16:36:45

Compromesso sulla riduzione dei gas serra al vertice del G8


Gli otto paesi membri del G8 (Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Canada, Giappone e Russia) hanno raggiunto un compromesso sul clima in cui si afferma la necessità di tagliare "in modo sostanziale" le emissioni di gas ad effetto serra. Lo rilevano fonti concordanti Ue, riferendo che il testo messo a punto dagli sherpa degli Otto sarà sottoposto ai leader oggi pomeriggio. Secondo il compromesso raggiunto, gli otto si impegnano a lavorare per una riduzione sostanziale dei gas ad effetto serra, senza però fissare obiettivi vincolanti e target di riduzione. L'obiettivo vincolante e definito è però contenuto nel documento in quanto si afferma che gli Otto devono prendere "in seria considerazione" la decisione di Germania, Francia, Italia, Canada e Giappone di ridurre del 50% i gas nocivi entro il 2050 rispetto ai livelli odierni. Ciò significa che Usa e Russia pur non accettando di sottoscrivere questo tetto hanno accettato di prendere "seriamente in considerazione" la decisione dei loro partner. Un altro elemento contenuto nel documento, che è di grande soddisfazione per gli europei, è il riconoscimento della cornice Onu, sotto la quale deve essere condotta la lotta al cambiamento climatico. Il cancelliere Angela Merkel, che presiede il vertice del G8, ha parlato di "grande successo".


Ai vertici internazionali, un particolare ruolo è rivestito dai movimenti della società civile, che cercano di monitorare gli effetti dello sviluppo con particolare attenzione ai Paesi più poveri. Spesso però tali organizzazioni vengono confuse con quegli elementi al centro della cronaca per motivi di disturbo all’ordine pubblico e violente proteste di piazza, entrati peraltro in azione anche in queste ore al summit in corso in Germania. Sul ruolo e sulle richieste della società civile ai leader del G8, Giada Aquilino ha intervistato l’economista Riccardo Moro, direttore della Fondazione Giustizia e Solidarietà della Conferenza episcopale italiana: RealAudioMP3


R. – La grande mobilitazione delle reti delle società occidentali chiede che la globalizzazione venga governata, a beneficio dei più poveri. Si invoca il rispetto e il mantenimento di quelli che si chiamano “obiettivi del millennio”, lanciati l’anno giubilare: dopo l’enfasi delle campagne del 2000 per la cancellazione del debito, in seno alle Nazioni Unite è stata siglata un’intesa per raggiungere otto grandi obiettivi che puntano a dimezzare la povertà nel Pianeta. In particolare, ai componenti del G8 si chiede di “fare la parte” dei Paesi che hanno il più forte ruolo economico, per indurre il contesto multilaterale a non mancare questi impegni ed assumere iniziative efficaci in tema di aiuto allo sviluppo. Ma non solo: c’è infatti la questione della cancellazione del debito, che dovrebbe essere allargata ad un maggior numero di Paesi rispetto a quanto avviene oggi, ma c'è anche il tema della regolamentazione del commercio internazionale, che non è in modo adeguato uno strumento per finanziare lo sviluppo nei Paesi del sud del mondo. Ci sono altri impegni precisi: l’accesso universale almeno all’istruzione primaria, un impegno serio in termini sia di cambiamenti climatici sia di accesso universale alle cure sanitarie, con un’attenzione particolare ai malati di AIDS e alle pandemie.

D. – Dopo le esperienze, spesso drammatiche, di Seattle, Goteborg, Genova, la presenza della società civile a questi vertici si è confusa purtroppo con le manifestazioni violente scoppiate in tali occasioni. Perché le mobilitazioni sfociano poi in atti così deprecabili?

R. – C’è una grande articolazione di gruppi e di Organizzazioni non governative, che riflettono consapevolmente sulle esigenze del Pianeta e su come poter governare la globalizzazione: in sostanza fanno politica e dialogano con la politica. Esiste poi una componente, significativamente minoritaria, che ritiene di esprimere il proprio malcontento per le disuguaglianze che ci sono nel Pianeta soltanto in termini violenti. Da non dimenticare poi, secondo me, anche i fenomeni di infiltrazione.







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