Ancora polemiche in Italia dopo il voto al Senato sul caso Visco-Speciale
In Italia, il governo Prodi ha superato l’ennesimo, difficile scoglio al Senato con
l’approvazione, ieri sera, dell’ordine del giorno dell’Unione sul caso Visco-Guardia
di Finanza. Il voto è giunto al termine di un dibattito incandescente con il duro
attacco del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, all’ex comandante generale
delle Fiamme Gialle, Roberto Speciale, difeso con forza dall’opposizione. Il servizio
di Giampieri Guadagni:
Quello
che è andato in onda ieri sera è stato un vero e proprio scontro politico-istituzionale
e al di là dell’esito del voto, con l’approvazione dell’Ordine del giorno dell’Unione
che esprime sostegno all’operato del governo e al tempo stesso apprezzamento per il
ruolo della Guardia di Finanza, stavolta commenti e valutazioni si concentrano soprattutto
sul merito e le implicazioni della vicenda. Il governo era chiamato a spiegare i motivi
della rimozione del comandante delle Fiamme Gialle Roberto Speciale, che ha parlato
di pressioni esercitate dal vice ministro dell’economia, Visco, per trasferire alcuni
ufficiali che stavano indagando su Unipol. La difesa, ieri, a nome del governo e di
Padoa Schioppa, si è trasformata in un durissimo attacco. Il ministro ha definito
legittima la decisione di sostituire Speciale, accusato di comportamento “inqualificabile
e reticente” e di avere trasformato la Guardia di Finanza da Corpo autonomo a Corpo
separato rispetto al potere politico. Visco – ha precisato Padoa Schioppa – non ha
mai imposto alcun provvedimento e non esiste alcun nesso tra questa vicenda e il caso
Unipol. Altrettanto dura la reazione dell’opposizione che ha parlato di ignobili insulti
che non spiegano nulla e che fanno semmai chiedere perché allora Padoa Schioppa abbia
proposto nei giorni scorsi a Speciale un importante incarico alla Corte dei Conti.
E arriva anche la replica del generale Speciale: “Non sono quello che il ministro
ha descritto, altrimenti senza il caso-Visco il governo avrebbe tenuto un mostro”.
Sul fronte più propriamente politico, l’Unione ha dato ancora una volta prova di compattezza
superando l’ennesimo banco di prova al Senato, dove ha una maggioranza ristrettissima
e sempre in bilico. Il centrodestra, da parte sua, è compatto nel ritenere questo
governo “al capolinea” ma è ancora diviso sulle eventuali prospettive future. (Per
la Radio Vaticana, Giampiero Guadagni)