Vigilia del G8. Bush risponde a Putin: lo scudo spaziale USA non è contro Mosca
“La Guerra Fredda è finita. La popolazione della Repubblica Ceca non deve essere costretta
a decidere se essere amica degli Stati Uniti e della Russia. Può essere amica di entrambi”:
lo ha detto il presidente americano, George W. Bush, al termine dei suoi colloqui
a Praga con i leader della Repubblica Ceca, centrati sulla crisi politica con Mosca,
aggravatasi in seguito alla decisione di installare uno scudo antimissile americano
con basi in Polonia e Repubblica Ceca. Bush era giunto ieri sera a Praga, prima tappa
di una visita di otto giorni in Europa, che lo porterà poi in Germania per il vertice
del G8, quindi in Polonia, Italia, Albania e Bulgaria. Roberta Moretti: Secondo
Bush, lo scudo spaziale “intende solo difendere dal possibile lancio di missili da
parte di Stati canaglia come l'Iran e la Russia non ha niente da temere”. Da parte
sua, il premier ceco, Topolamek, ha ribadito che “la scarsa difesa dell'Europa, paragonata
allo scudo spaziale già esistente sopra gli USA, divide la Nato in due parti senza
uguali diritti”, sottolineando che di tale situazione evidentemente vuole approfittare
la Russia per indebolire la posizione della Nato in Europa. Dopo le minacce del presidente
russo, Putin, di puntare i propri missili verso l’Europa, Bush ha incontrato i leader
della Repubblica Ceca alle prese con una popolazione ancora in maggioranza sfavorevole
allo scudo spaziale e con un’opposizione che vede nella questione un modo per mettere
in difficoltà Topolamek. Ieri e oggi, manifestazioni pacifiche di protesta hanno animato
il centro di Praga, mentre la Cina si è detta preoccupata che la base radar possa
alterare “l’equilibrio strategico” tra gli Stati. E la questione dello scudo spaziale,
pur non essendo in agenda, rischia di diventare anche il tema dominante del G8 di
Heiligendamm, mentre altro tema scottante tra la Russia e i Paesi che partecipano
al vertice è lo Stato del Kosovo. Mosca si oppone a qualsiasi forma di indipendenza
per la regione serba a maggioranza albanese e minaccia il veto all’ONU contro la soluzione
sponsorizzata da Unione Europea e Nazioni Unite. Tra le questioni centrali del G8,
poi, la lotta ai cambiamenti climatici, con il cancelliere tedesco, Merkel, che aspira
a un accordo ambizioso che preveda una riduzione delle emissioni di gas a effetto
serra per diminuire di due gradi il riscaldamento del pianeta nel prossimo decennio.
Si parlerà, ancora di Africa, con uno sguardo alla questione degli aiuti promessi
al G8 di Gleneagles nel 2005, ma anche alle tematiche del buon governo, della corruzione,
dei dritti umani e della lotta contro AIDS, malaria e TBC. Il G8 potrebbe inoltre
imprimere una svolta nei negoziati commerciali di Doha, sull’orlo del fallimento a
quasi sei anni dal lancio del ciclo. Ma i grandi discuteranno anche di nuove regole
finanziarie e commerciali, in cooperazione con i Paesi emergenti, Cina in primo luogo.
Infine, le questioni più calde della politica estera: la crisi in Medio Oriente; la
situazione in Iraq e Afghanistan; la disputa sul nucleare con l’Iran. Ovunque,
sono state annunciate imponenti manifestazioni di protesta organizzate dai gruppi
no global e si temono incidenti sulla scia di quanto avvenuto in questi giorni a Rostock,
dove un bilancio provvisorio parla di un migliaio di feriti e di centinaia di arresti
in seguito agli scontri tra manifestanti e polizia.