Radio Vatican acquittée en appel dans le procès pour pollution électromagnétique
Le centre de transmission de Santa Maria di Galeria, au nord de Rome, était en cause dans
ce procès. Mais lundi, le cardinal Tucci et le père Borgomeo, anciens responsables
de la radio, ont été acquittés après avoir été condamnés il y a deux ans à dix jours
de prison avec sursis. Dans une note, le père Lombardi, directeur général de la
radio et de la salle de presse du Saint-Siège, fait part de la « grande satisfaction »
de la direction. Il rappelle que Radio Vatican a toujours respecté les « recommandations
internationales en matière d’émissions électromagnétiques ». Depuis 2001, elle émet
« dans le respect absolu des nouvelles normes italiennes ». Le père Lombardi ajoute
que les « polémiques » autour des troubles causés par les antennes de la radio ont
toujours été « injustifiées ».
Ci-dessous, le communiqué en italien
du père Lombardi daté du 04 juin 07 La Prima Sezione Penale della Corte di
Appello di Roma ha emesso oggi la sentenza di secondo grado del processo intentato
contro la Radio Vaticana per presunto inquinamento elettromagnetico prodotto dal Centro
Trasmittente di Santa Maria di Galeria. La sentenza, accogliendo le richieste
della Difesa della Radio Vaticana, ha assolto il Card. Roberto Tucci, già Presidente
del Comitato di Gestione dell’Emittente, ed il Padre Pasquale Borgomeo, ex Direttore
Generale, dal reato loro ascritto di “getto pericoloso di cose”. La Direzione
della Radio, rimandando una valutazione più approfondita alla pubblicazione delle
motivazioni, esprime la propria viva soddisfazione per la decisione della Corte d’Appello
che, riconoscendo la correttezza dei comportamenti della Radio Vaticana, costituisce
un decisivo contributo per ristabilire il buon nome della Radio Vaticana stessa, la
cui reputazione è stata danneggiata da accuse ingiuste, che hanno contribuito ad alimentare
nella popolazione timori infondati. La Direzione della Radio che, a seguito dell’accordo
con il Governo italiano, opera dal 2001 nell’assoluto rispetto della normativa italiana
in materia di emissioni elettromagnetiche auspica che la sua attività possa ora svolgersi
con serenità, nell’ambito di un imprescindibile e collaborativo rapporto con le competenti
autorità italiane e con la cittadinanza. In ogni caso, è opportuno ricordare brevemente
gli antefatti che hanno portato alla sentenza odierna. Nel corso del 2001 l’attività
del Centro Trasmittente della Radio Vaticana sito presso Santa Maria di Galeria, a
Nord di Roma, era diventata oggetto di vivaci polemiche, a nostro avviso del tutto
ingiustificate. Il contenzioso verteva sulla osservanza o meno delle nuove normative
italiane sulle emissioni elettromagnetiche. Il problema fu affrontato e risolto prima
dell’estate di quell’anno nel quadro delle trattative fra Italia e Santa Sede svolte
in una apposita Commissione bilaterale. Ciononostante alcune associazioni ambientalistiche,
comitati e persone residenti nella zona introdussero contro la Radio Vaticana una
causa penale, con l’accusa di aver diffuso “radiazioni elettromagnetiche atte ad offendere
o molestare persone residenti nelle aree circostanti, arrecando alle stesse disagio,
disturbo, fastidio e turbamento”. A tre dirigenti dell’Emittente venne imputato il
reato di “getto pericoloso di cose”, in violazione all’art. 674 del Codice Penale.
Di
qui il processo, che in una prima fase si concluse il 19 febbraio 2002 con la dichiarazione,
da parte del Giudice, di non doversi procedere per difetto di giurisdizione, in forza
del Trattato Lateranense, riconoscendo la Radio Vaticana come Ente Centrale della
Chiesa Cattolica. Una successiva sentenza della Corte di Cassazione, il 9 aprile
2003, non accoglieva tuttavia tale interpretazione, e rinviava quindi la causa al
Tribunale.
Il 23 ottobre dello stesso anno iniziava quindi una nuova fase
del processo, durata un anno e mezzo, che dopo numerose udienze, giungeva a conclusione
con la condanna del P. Borgomeo e del Card. Tucci a 10 giorni di arresto, con sospensione
della pena. Questa sentenza è stata impugnata dalla Radio Vaticana avanti la Corte
di Appello di Roma, che ha tenuto la prima udienza, nell’ambito del procedimento di
secondo grado, il 12 dicembre 2006. Tale procedimento si è concluso con la sentenza
di quest’oggi. Come da noi spiegato molte volte in questi anni e ribadito dalla
difesa nel corso del processo, la Radio Vaticana ha sempre svolto la sua attività
nel quadro degli accordi internazionali esistenti con l’Italia relativi al Centro
trasmittente di Santa Maria di Galeria, e, per quanto riguarda la protezione della
popolazione, si è sempre attenuta alle raccomandazioni internazionali in materia di
emissioni elettromagnetiche anche prima della esistenza di normative italiane, e dal
2001, in seguito all’accordo con il Governo italiano, rispetta attentamente i limiti
previsti dalla nuova normativa italiana, attualmente vigente, come dimostrano le misurazioni
svolte per mandato della Commissione bilaterale dalle istituzioni pubbliche italiane
più competenti e attrezzate in materia. Non vi è, quindi, alcun motivo fondato per
pensare che l’attività della Radio Vaticana sia stata di fatto nociva in passato e
possa essere oggi frutto di preoccupazione per la popolazione circostante. Padre
Federico Lombardi