Festa della Repubblica: Napolitano invita maggioranza e opposizione a dialogare
Oggi 2 giugno l’Italia festeggia il 61.mo anniversario della Repubblica. Questa mattina,
dopo l’omaggio del capo dello Stato all’Altare della Patria, la tradizionale sfilata
delle Forze Armate ai Fori Imperiali davanti a Napolitano e a tutte le massime autorità.
E in occasione di questa celebrazione, il presidente della Repubblica ha rivolto un
nuovo appello al dialogo tra maggioranza e opposizione. Un appello che arriva in un
momento di particolare tensione politica per il caso Visco-Guardia di Finanza. Servizio
di Giampiero Guadagni.
Le Forze Armate
meritano l’ammirazione del Paese. Nel messaggio all’ammiraglio Di Paola, capo di Stato
maggiore della Difesa, Giorgio Napolitano ricorda il 2 giugno 1946 come l’inizio dell’impegno
della Repbblica italiana per la pace e la cooperazione internazionale. Ieri Napolitano
era anche tornato a sollecitare il dialogo parlamentare perché le forze politiche
affrontino concretamente il tema delle riforme, da quella elettorale a quella di una
macchina istituzionale troppo costosa, e riguadagnare così credibilità e prestigio
tra i cittadini. Ma l’appello del capo dello Stato giunge in un momento di particolare
tensione tra i due schieramenti. Ieri pomeriggio, un tesissimo vertice di maggioranza
a Palazzo Chigi ha provato a chiudere il caso Visco, esploso dopo che il quotidiano
“Il Giornale” aveva pubblicato il verbale di interrogatorio del comandante generale
della Guardia di Finanza Roberto Speciale, che sostiene di aver ricevuto pressioni
dal viceministro dell’Economia per trasferire quattro ufficiali delle Fiamme Gialle
che stavano indagando sulla scalata del gruppo assicurativo Unipol alla Banca Nazionale
del Lavoro. Ieri, dunque, la decisione: Visco è stato indotto a ritirare per il momento
la delega sulla Guardia di Finanza; e contestualmente il generale Speciale è stato
rimosso dal suo incarico e trasferito alla Corte dei Conti. Una decisione che per
l’opposizione costituisce una gravissima prevaricazione e rappresenta una emergenza
democratica che vanifica l’appello del capo dello Stato. C’è anche un dato politico
da registrare: il ricompattamento del centrodestra. Per la prima volta dopo mesi,
Berlusconi, Bossi, Fini e Cesa hanno firmato una nota congiunta. Lo scontro è destinato
a trasferirsi al Senato: mercoledì prossimo dovrebbe essere discussa e votata una
mozione dell’opposizione che chiede il ritiro di tutte le deleghe a Visco. In caso
di approvazione, il Governo Prodi sarebbe evidentemente a rischio. .