2007-06-02 13:57:35

Festa della Repubblica: Napolitano invita maggioranza e opposizione a dialogare


Oggi 2 giugno l’Italia festeggia il 61.mo anniversario della Repubblica. Questa mattina, dopo l’omaggio del capo dello Stato all’Altare della Patria, la tradizionale sfilata delle Forze Armate ai Fori Imperiali davanti a Napolitano e a tutte le massime autorità. E in occasione di questa celebrazione, il presidente della Repubblica ha rivolto un nuovo appello al dialogo tra maggioranza e opposizione. Un appello che arriva in un momento di particolare tensione politica per il caso Visco-Guardia di Finanza. Servizio di Giampiero Guadagni. RealAudioMP3

Le Forze Armate meritano l’ammirazione del Paese. Nel messaggio all’ammiraglio Di Paola, capo di Stato maggiore della Difesa, Giorgio Napolitano ricorda il 2 giugno 1946 come l’inizio dell’impegno della Repbblica italiana per la pace e la cooperazione internazionale. Ieri Napolitano era anche tornato a sollecitare il dialogo parlamentare perché le forze politiche affrontino concretamente il tema delle riforme, da quella elettorale a quella di una macchina istituzionale troppo costosa, e riguadagnare così credibilità e prestigio tra i cittadini. Ma l’appello del capo dello Stato giunge in un momento di particolare tensione tra i due schieramenti. Ieri pomeriggio, un tesissimo vertice di maggioranza a Palazzo Chigi ha provato a chiudere il caso Visco, esploso dopo che il quotidiano “Il Giornale” aveva pubblicato il verbale di interrogatorio del comandante generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale, che sostiene di aver ricevuto pressioni dal viceministro dell’Economia per trasferire quattro ufficiali delle Fiamme Gialle che stavano indagando sulla scalata del gruppo assicurativo Unipol alla Banca Nazionale del Lavoro. Ieri, dunque, la decisione: Visco è stato indotto a ritirare per il momento la delega sulla Guardia di Finanza; e contestualmente il generale Speciale è stato rimosso dal suo incarico e trasferito alla Corte dei Conti. Una decisione che per l’opposizione costituisce una gravissima prevaricazione e rappresenta una emergenza democratica che vanifica l’appello del capo dello Stato. C’è anche un dato politico da registrare: il ricompattamento del centrodestra. Per la prima volta dopo mesi, Berlusconi, Bossi, Fini e Cesa hanno firmato una nota congiunta. Lo scontro è destinato a trasferirsi al Senato: mercoledì prossimo dovrebbe essere discussa e votata una mozione dell’opposizione che chiede il ritiro di tutte le deleghe a Visco. In caso di approvazione, il Governo Prodi sarebbe evidentemente a rischio.
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