Da domenica 3 a sabato 9 giugno in Vaticano l'Assemblea generale della Caritas Internationalis:
intervista col segretario generale
A partire da domani, domenica 3 giugno, e per tutta la prossima settimana, fino a
sabato 9 giugno, si tiene in Vaticano la 18.ma Assemblea generale della Caritas Internationalis,
sul tema ‘Testimoni di carità, costruttori di pace’. I lavori avranno inizio con una
Celebrazione eucaristica presieduta alle 17.30 di domani nella Basilica Vaticana dal
cardinale vicario Camillo Ruini. Con noi a parlarcene l’attuale segretario generale
della Caritas Internationalis, sig. Duncan MacLaren:
D. - Quale l’obiettivo
principale di questa Assemblea?
R. – La nostra Assemblea generale rappresenta
il livello più alto di decisione nella Confederazione della Caritas. Abbiamo quindi
tantissimo da fare. Saranno presenti circa 400 delegati provenienti da tutte le parti
del mondo e fra di loro ci sono anche 70 vescovi. In agenda, abbiamo molti obiettivi
e temi da trattare. Anzitutto quello del lavoro della Caritas a livello internazionale.
Abbiamo preparato una bozza di un quadro strategico con quattro priorità e i nostri
delegati discuteranno proprio queste priorità, che riguardano il nostro lavoro nelle
situazioni di emergenza, il nostro lavoro nelle situazioni di pace, come costruire
la pace in un mondo di conflitto, e il nostro lavoro riguardo allo sviluppo umano
integrale. Lo sviluppo, infatti, da un punto di vista cattolico non è centrato sullo
sviluppo economico, ma riguarda una valenza olistica. Questo rappresenta – diciamo
– il cuore dell’Assemblea. Si terranno poi delle elezioni importanti, quelle per il
presidente, il segretario generale, il tesoriere. Ci saranno delle celebrazioni eucaristiche
ed avremo in particolare un momento con il Santo Padre. Questo incontro per noi rappresenta
veramente un momento importante, anche perché Papa Benedetto XVI con la sua prima
enciclica Deus Caritas Est ha ispirato il tema stesso della nostra Assemblea generale
“Testimoni di carità, costruttori di pace”. Questa Enciclica permea tutta l’Assemblea
generale. Quindi rappresenta per noi un evento molto importante per la vita della
Confederazione.
D. - Nel mondo ci sono drammi dimenticati come quelli nel
Darfur, in Colombia, Uganda, Sri Lanka: cosa sta facendo la Caritas Internationalis?
R.
– Questi drammi non sono dimenticati dalla Chiesa e non sono dimenticati dalla Caritas.
Noi siamo attivi in tutti questi Paesi. In Darfur, ad esempio, noi abbiamo il programma
più grande di tutte le organizzazioni che aiutano in quella zona. Noi svolgiamo questo
programma in collaborazione con le Chiese protestanti. In Colombia, la nostra Caritas
rappresenta il leader nella costruzione della pace e si impegna anche con il Governo
colombiano nell’invitare ad adoperarsi per la pace. Abbiamo trattato questi drammi
in vari modi, ma certamente non sono dimenticati dalla Chiesa.
D. - Perché
nel mondo c’è ancora tanta indifferenza di fronte alle sofferenze di centinaia di
milioni di persone?
R. – Non posso dire che questo sia esattamente vero. Io
viaggio tantissimo per ragioni di lavoro per il mondo e vedo, ad esempio, come si
impegnano i volontari nei Paesi poveri per aiutare gli altri. Quando c’è stato lo
tsunami, la gente delle parrocchie si è tanto adoperata ad aiutare, anzitutto i vicini.
Non è vero che ci sia indifferenza, anche se diamo un’occhiata qui in Europa. C’è
un aumento dei fondi sia dai Governi che dalle persone. L’unica cosa che tutti vogliono
sapere è se questi aiuti arrivano veramente alle popolazioni bisognose. Noi possiamo
dire che nella Caritas questo avviene, perché operiamo direttamente con le Caritas
locali, con la Chiesa locale.
D. - Tra gli altri temi al centro dell’Assemblea
figura la situazione in Medio Oriente nel 40.mo anniversario dell’occupazione israeliana
dei territori palestinesi. Come si vive in questi territori e che si può fare?
R.
– E’ molto difficile. Noi abbiamo la Caritas-Gerusalemme che opera nell’area mediorientale
e che ha moltissimi programmi a Gaza e in altre zone della Palestina. Abbiamo una
campagna per la pace in Medio Oriente. E’ importante attuare questi progetti per il
popolo, ma è ugualmente importante che a livello politico venga fatto qualcosa per
cercare di cambiare la situazione. Alla nostra Assemblea generale sarà presente anche
Claudette Habesch, la presidente della regione mediorientale, che celebrerà con noi
questo anniversario.
----------- NB. L’intervista è disponibile sul netia
anche il inglese e in tedesco con lo stesso Duncan MacLaren, in francese
con il sig. Sébastien Dechamps, in spagnolo con il sig. José Maria Gallardo
Villares.