L’esortazione del Papa ai vescovi centroafricani ad essere coraggiosi artigiani della
pace
“Siate infaticabili artigiani della pace e della riconciliazione”: l’incoraggiamento
del Papa nell’udienza stamane ai vescovi della Repubblica Centroafricana, in visita
ad Limina.Il servizio di Roberta Gisotti:
“Coraggio”
è la parola ricorrente che Benedetto XVI ha rivolto ai vescovi centroafricani perché
nel drammatico contesto del loro Paese afflitto da tensioni sociali e conflitti armati,
sappiano rispondere con responsabilità alle sfide con cui la Chiesa si confronta,
anzitutto ritrovare “la pace e la concordia nazionale”, laddove sono i più poveri
a pagare il prezzo più alto delle profonde divisioni che lacerano la società. Allargando
la visione all’intero contenente africano, il Santo Padre ha ribadito che “è dovere
della Chiesa di difendere i deboli, di farsi voce dei senza voce”, suscitando la speranza
per un impegno risoluto nella difesa della dignità della persona umana e dei suoi
diritti inalienabili”. “La promozione della pace, della giustizia e della riconciliazione
– ha sottolineato - è una espressione della fede cristiana nell’amore che Dio nutre
per ciascun essere umano”. Ma “perché la società possa accedere ad uno sviluppo umano
e spirituale autentico” si richiede “un cambiamento di mentalità”, “un’opera di grande
respiro”, che interessa soprattutto la famiglia e il matrimonio; e i cristiani devono
“assolutamente” impegnarsi “a vivere nella fedeltà coniugale e nell’unità della coppia”
per mostrare a tutti “la verità e la grandezza” di questa istituzione.
Ha
raccomandato poi il Papa la collaborazione fraterna tra vescovi, sacerdoti, missionari,
catechisti e di perseguire “una vita sacerdotale esemplare”, fondata su una ricerca
costante quotidiana di conformità a Cristo. Per questo ha raccomandato di essere esigenti
nella formazione umana e spirituale dei seminaristi, e verificarne l’equilibrio affettivo
e l’attitudine a vivere il celibato.