2007-06-01 13:57:46

Il Papa chiude il mese mariano esortando i fedeli a mettersi in ascolto di Dio con la docilità di Maria


“L’esempio per eccellenza di ascolto è Maria, la Madre del Signore”: è partito da questa riflessione del Papa, ieri sera, il Santo Rosario di chiusura del mese mariano. Centinaia le persone in processione nei Giardini Vaticani che, guidate dall’arcivescovo Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, hanno recitato i Misteri della Luce. Al termine della celebrazione, la benedizione e il saluto del Santo Padre. Il servizio di Isabella Piro: RealAudioMP3


(Canto “È l’ora che pia la squilla fedel”)

 
La fresca brezza della sera non ha spento le fiaccole della lunga processione che ieri si è snodata nei giardini vaticani, dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini alla riproduzione della piccola Grotta di Lourdes. Tante le riflessioni lette durante la recita del Santo Rosario, tra cui l’importanza della Croce, ossia della vittoria di Gesù sulla cattiveria umana e l’importanza della famiglia agli occhi di Dio:

 
“La famiglia non è completa se manca Dio. La famiglia, infatti, ha bisogno di Dio per accendersi di amore vero e pertanto l’assenza di Dio produce il fallimento della famiglia. Come si spiegano i drammi di oggi? In quante famiglie si respira aria di indifferenza, di frivolezza, di egoismo? Manca Dio, manca l’amore”.

 
Sulla figura di Maria si è invece soffermato il Papa: riflettendo sull’incontro tra la Vergine ed Elisabetta, narrato nel Vangelo di Luca, il Santo Padre ha descritto Maria come colei che dimentica se stessa e si pone al servizio degli altri perché illuminata dalla Spirito di Gesù, quello Spirito di carità che dilata il suo cuore, portandolo alla stessa grandezza del cuore di Dio:
 
"(…) è lo stesso Gesù a 'spingere' Maria, infondendole lo slancio generoso di andare incontro al prossimo che ha bisogno, il coraggio di non mettere avanti le proprie legittime esigenze, le difficoltà, le preoccupazioni, i pericoli per la sua stessa vita. È Gesù che l’aiuta a superare tutto lasciandosi guidare dalla fede che opera mediante la carità".
 
Meditando questo mistero, ha aggiunto Benedetto XVI, si comprende che la carità cristiana è una virtù “teologale” e si vede la vera natura del cuore di Maria:

 
"(…) vediamo cioè un cuore umano perfettamente inserito nel dinamismo della Santissima Trinità. Questo movimento è la carità, che in Maria è perfetta e diventa modello della carità della Chiesa, come manifestazione dell'amore trinitario (cfr Enc. Deus caritas est, 19). Ogni gesto di amore genuino, anche il più piccolo, contiene in sé una scintilla del mistero infinito di Dio: lo sguardo di attenzione al fratello, il farsi vicino a lui, la condivisione del suo bisogno, la cura delle sue ferite, la responsabilità per il suo futuro, tutto, fin nei minimi dettagli, diventa 'teologale' quando è animato dallo Spirito di Cristo".
 
Dopo aver impartito la sua benedizione ai presenti, il Papa ha inviato il suo saluto ai malati e agli anziani e ha concluso la celebrazione recitando la preghiera a Maria, da lui stesso composta per l’Agorà dei Giovani, in programma a Loreto il prossimo settembre:

 
"Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù /e conosci il timbro della sua voce / e il battito del Suo Cuore. /Stella del Mattino, parlaci di Lui /e raccontaci il tuo cammino per seguirlo /Nella via della fede".
 (Canto “Madre Santa”)







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