Il tribunale internazionale sull’assassinio dell’ex premier libanese Rafik Hariri
si farà. Lo ha stabilito il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvando
una risoluzione vincolante con il voto degli Stati Uniti e dei Paesi europei. Alla
risoluzione si sono opposti Russia, Cina, Sudafrica, Indonesia e Qatar che si sono
astenuti dal voto. Immediata la protesta della Siria, secondo cui la creazione del
tribunale viola la sovranità del Libano e rischia di destabilizzare ulteriormente
il paese. Da Beirut, il servizio di Barbara Schiavulli:
In un clima
di forte tensione, segnato dai violenti scontri tra miliziani fondamentalisti e soldati
governativi, il tribunale internazionale sull’assassinio di Hariri dovrà dunque indagare
sui mandanti dell’attentato che nel febbraio 2005 uccise l’ex premier e altre 22 persone.
Molti sono tuttavia gli ostacoli che l’Alta Corte dovrà superare come spiega Antonio
Ferrari, inviato speciale ed analista del Corriere della Sera intervistato da Giancarlo
La Vella: