2007-05-27 13:50:37

Prosegue in Brasile la conferenza di Aparecida. Al centro dei lavori la missione della Chiesa, fondata sul dialogo per indicare al popolo “la Via, la Verità e la Vita"


Alla vigilia della Pentecoste, ieri, la celebrazione dell’Eucaristia è stata presieduta dal cardinale Clàudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, che nella sua omelia ha rivolto un saluto speciale alle migliaia di pellegrini che ogni anno durante questa grande festa che ricorda la nascita della Chiesa affollano il Santuario della Madonna Aparecida. Un saluto affettuoso – ha affermato il porporato - per “tutti coloro che arrivano fin qua per offrire alla Madre di Dio le loro sofferenze, talvolta la propria povertà, la condizione di disoccupati, ma anche allegrie, speranze, aneliti e progetti”. Rammentando le parole di Benedetto XVI, che “è venuto a chiederci di essere discepoli di Gesù con convinzioni forti e con grande adesione personale e comunitaria”, il card. Hummes, ha aggiunto: “Non possiamo restare a casa; dobbiamo uscire, andare incontro a coloro che non partecipano più alla vita della comunità dei cristiani”. La Grande missione – ha proseguito – “ci deve spingere ad andare ovunque, parrocchie, case, scuole, per annunziare Cristo, per essere solidali, facendo nostra l’opzione preferenziale per i poveri. In nome di Gesù e del suo Vangelo, forti dal fatto che Lui stesso si fece carne tra i poveri, dobbiamo indicare al popolo la Via, la Vita e la Verità”. Già venerdì scorso, il card. Hummes aveva illustrato alla stampa contenuti, metodi e scopi della “Missione Continentale”. Una missione che implica un atteggiamento di ascolto. “Dobbiamo ascoltare tutti – ha spiegato - perché ognuno senta di essere considerato e amato per aprire così un dialogo che porti alla lettura del Vangelo, alla preghiera, cercando riposte ai bisogni spirituali e materiali. Più che annunciare la dottrina occorre trasmettere vita, stili di vita, esempi”. Non bisogna quindi investire solo nella ragione. “Dobbiamo incontrare l’essere umano integrale, così come accade, quando ci si incontra con Gesù, con la ragione ma anche con i sentimenti”. Questa Missione - ha precisato inoltre il porporato – “deve raggiungere tutti i livelli sociali per coinvolgere nell'evangelizzazione i molteplici aspetti dell'educazione, della salute, dell’economia, della politica, delle scienze, della cultura e dei mass media”. Visitare le famiglie nelle loro case è importante, ma non è l’unico metodo. Occorre arrivare ad ogni battezzato – ha concluso rivolgendosi soprattutto a sacerdoti e religiosi - per capire i motivi dell’allontanamento dalla pratica religiosa. Sempre ieri, nell’incontro con la stampa, il cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e Itineranti e mons. José Luis Lacunza, vescovo della diocesi panamense di David, hanno parlato delle trasformazioni culturali nella regione e dei migranti. Il card. Poupard, dal canto suo, ha sottolineato ancora una volta l’importante sfida che la Chiesa deve affrontare nell’ambito dell’evangelizzazione della cultura. (A cura di Luis Badilla Morales)







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