Il governo iracheno promette “pieno sostegno” e “protezione” ai cristiani perseguitati
in Iraq. Anche il mondo musulmano iracheno condanna gli attacchi
Il Consiglio dei ministri iracheno ha espresso solidarietà e promesso protezione ai
cristiani di Baghdad. In un comunicato ufficiale, citato da AsiaNews, il portavoce
del governo di Baghdad ha dichiarato che “il Gabinetto ha esaminato la questione delle
minacce e delle espulsioni delle famiglie cristiane di Baghdad da parte di gruppi
terroristici. Il Gabinetto – ha aggiunto – ha espresso il suo pieno sostegno, affinché
si prendano le necessarie misure per la loro protezione e si provveda a dare loro
assistenza nell'affrontare tale minaccia contraria all’ortodossia della nostra religione
islamica e alla società irachena, basata sulla tolleranza per tutte le sue componenti,
specialmente nei confronti dei nostri fratelli cristiani”. I cristiani iracheni, in
patria e all’estero, hanno accolto con favore la dichiarazione del governo, attesa
da tempo, dopo le numerose denunce di vescovi e clero; hanno notato, però, che si
tratta per ora “solo di intenzioni” e che il comunicato ufficiale non contiene alcun
provvedimento “concreto” per arginare la campagna di persecuzione diretta contro la
comunità a Baghdad e a Mosul. Sono queste le due città al momento più colpite da violenze,
minacce e soprusi, come la confisca dei beni e l’obbligo di convertirsi all’Islam.
C’è da dire, comunque, che parte del mondo musulmano si è schierata a favore dei “fratelli
cristiani”, tra cui anche il segretario generale del gran mufti dell’Iraq: abbiamo
“appreso con tristezza e dolore ciò che sta avvenendo ai nostri fratelli cristiani
– ha dichiarato, in un messaggio – e ne condanniamo i responsabili”. (R.M.)