Pakistan: l’arcivescovo di Lahore, mons. Saldanha, chiede protezione per i cristiani
“Il Governo pakistano dovrebbe proteggere noi cristiani”: è il monito lanciato da
mons. Lawrence John Saldanha, arcivescovo di Lahore e presidente della Conferenza
episcopale del Pakistan, in un’intervista rilasciata ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre”
(ACS), citata dall’agenzia Zenit. Secondo il presule, “i cristiani in Pakistan si
sentono più insicuri che mai”. “Ci angoscia il fatto – ha denunciato – che i cristiani
siano minacciati, nel tentativo di convertirli all’Islam. E’ una cosa che non è mai
avvenuta prima”. L’arcivescovo Saldanha ha raccontato di essere stato testimone di
una crescente radicalizzazione tra i musulmani: “Vogliono introdurre una forma più
ristretta di Islam – ha spiegato – soprattutto la legge islamica. Le donne non potrebbero
più uscire di casa per andare a lavorare o a scuola e dovrebbero indossare il velo”.
Recentemente, estremisti musulmani hanno attaccato alcuni negozi nella capitale, Islamabad,
in cui si vendevano video che i fanatici ritenevano contrari all’Islam. Il 5 maggio,
poi, nella zona nord-occidentale del Paese, circa 50 famiglie cristiane hanno ricevuto
lettere anonime di minaccia che le esortavano a convertirsi all’Islam. Avevano dieci
giorni per decidere, secondo i messaggi; in caso contrario, sarebbero andate incontro
a conseguenze violente. Finora le minacce non sono state messe in pratica, ma la gente
vive nella paura. Inoltre, secondo una portavoce delle Figlie di San Paolo, pochi
giorni fa alcune suore dell’ordine sono state attaccate durante una dimostrazione
a Karachi. Sono riuscite a mettersi in salvo, anche se le loro automobili sono state
prese a sassate e distrutte dai dimostranti. Per l’arcivescovo Saldanha, la situazione
sta diventando sempre più minacciosa. “Tutto il Paese è ora in crisi”, ha avvertito.
In Pakistan vivono circa 1,5 milioni di cristiani, 1,1 milioni dei quali sono cattolici.
(R.M.)