Festa dell'Ascensione in Vaticano: Gesù, salendo in Cielo, afferma il Papa, ci ha
riaperto la via verso il Paradiso continuando a restare vicino a noi
Oggi in Vaticano si celebra la solennità dell’Ascensione del Signore al Cielo, che
in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, sarà festeggiata domenica prossima. Con questa
festa si ricorda la conclusione della permanenza visibile di Dio fra gli uomini che
ha portato alla diffusione del cristianesimo nel mondo. Il servizio di Tiziana
Campisi:
Una manifestazione
di congedo necessaria: questo è stata l’Ascensione di Gesù, il ritorno al Padre che
ha completato la Redenzione. “Se non vado non verrà a voi il Consolatore, se invece
vado ve lo manderò”, ha detto Gesù agli Aspostoli, secondo quanto riferisce Giovanni:
“In
questa festa la Comunità cristiana è invitata a volgere lo sguardo a Colui che, quaranta
giorni dopo la sua risurrezione, fra lo stupore degli Apostoli ‘fu elevato in alto
sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo’. Salendo al Cielo, Egli
ha riaperto la via verso la nostra patria definitiva, che è il paradiso. Ora, con
la potenza del suo Spirito, ci sostiene nel quotidiano pellegrinaggio sulla terra”. Con
queste parole, l’8 maggio di due anni fa, Benedetto XVI ha ricordato il senso dell’Ascensione.
“Dopo quaranta giorni da quando si era mostrato agli Apostoli sotto i tratti di un’umanità
ordinaria, che velavano la sua gloria di Risorto – spiega il Catechismo della Chiesa
Cattolica - Cristo sale al cielo e siede alla destra del Padre. Egli è il Signore,
che regna ormai con la sua umanità nella gloria eterna di Figlio di Dio e intercede
incessantemente in nostro favore presso il Padre. Ci manda il suo Spirito e ci dà
la speranza di raggiungerlo un giorno, avendoci preparato un posto”:
“Salendo
verso l'’alto’, Egli rivela in modo inequivocabile la sua divinità: ritorna là da
dove è venuto, cioè in Dio, dopo aver compiuto la sua missione sulla terra. Inoltre
Cristo ascende al Cielo con l'umanità che ha assunto e che ha risuscitato dai morti:
quell'umanità è la nostra, trasfigurata, divinizzata, divenuta eterna: e rimane uomo
in eterno. L'Ascensione, pertanto, rivela l'’altissima vocazione’ di ogni persona
umana: essa è chiamata alla vita eterna nel Regno di Dio, Regno di amore, di luce
e di pace”. È quanto ha specificato il Papa durante il Regina
Caeli del 21 maggio dello scorso anno, mentre qualche mese dopo, celebrando a Monaco
i Vespri, il 10 settembre, ha precisato che Gesù “nell’Ascensione non è andato in
qualche luogo lontano da noi”. “La sua tenda, Egli stesso con il suo corpo – ha detto
il Papa – rimane tra noi come uno di noi. Possiamo dargli del Tu e parlare con Lui.
Egli ci ascolta, e se siamo attenti, sentiamo anche che Egli risponde”.