2007-05-15 12:43:58

Prima giornata di lavori alla Conferenza di Aparecida: l'intervento del cardinale Péter Erdő, presidente dei vescovi europei


C’è solidarietà e comunione tra le Chiese latinoamericane ed europee, ciò anche per quegli stessi problemi e quelle stesse difficoltà che esse vivono. Ad evidenziarlo, ieri, nella prima giornata della V Conferenza dell’episcopato latinoamericano e caraibico che si sta svolgendo ad Aparecida, in Brasile, il presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest, intervenuto ai lavori. Il servizio di Luis Badilla. RealAudioMP3

“In Europa - ha detto il cardinale Péter Erdő - molti guardano con speranza e rispetto verso il mondo latinoamericano, un continente giovane che custodisce valori religiosi ancestrali molto forti”. Il porporato ungherese ha spiegato che nel Vecchio Continente sono numerose le istituzioni sociali, che secondo l’opinione comune sono legate all’ordine naturale voluto dal Creatore, che sembrano perdere importanza e che vengono rifiutate da parte di non pochi europei. Il cardinale Erdő ha espresso anche solidarietà all’episcopato latinoamericano e caraibico per il fatto che l’Europa vive situazioni simili a quelle che caratterizzano l’America Latina. Nelle società europee “e nella vita pubblica, certi concetti, inclusi alcuni diritti umani acclarati nell’epoca dell’Illuminismo, sembrano perdere il loro significato originale”, ha detto il porporato, “e, in certe occasioni, cedono il loro posto ai cosiddetti ‘diritti umani di terza generazione’”. Il presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa ha aggiunto che al tempo stesso, il cambiamento politico di 17-18 anni fa, il superamento della divisione artificiale del continente europeo in due parti, in due sistemi, ha permesso una serie di esperienze molto profonde, soprattutto tra i cristiani. “In questo senso – ha affermato il cardinale Erdő – molti storici latinoamericani e europei, hanno rilevato la similitudine tra la situazione sociale e culturale delle due periferie del mondo occidentale. “Per noi - ha proseguito l’arcivescovo di Esztergom-Budapest riferendosi alla realtà dell’America Latina - è una consolazione conoscere la fede dei fratelli e delle sorelle, conoscere i loro sforzi, la loro esperienza al momento di affrontare le difficoltà e le sfide del mondo d’oggi in un autentico spirito cristiano”. Il porporato ha terminato il suo discorso esortando alla preghiera: “Chiediamo al Signore – ha concluso – di poter restare fedeli all’eredità cattolica ricevuta, alla persona di Gesù Cristo, affinchè, tutti insieme, con la luce dello Spirito Santo, possiamo trovare le vie per risolvere in modo cristiano le difficoltà del mondo attuale”.







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