2007-05-15 09:27:59

Il dramma dei profughi iracheni in un'Europa che li respinge. Intervista con Cristopher Hein


La condizione dei rifugiati iracheni si fa ogni giorno più allarmante e l'’Europa non può più guardare dall’altra parte. Con questo appello il Consiglio italiano per i rifugiati e il Network euro-mediterraneo per i diritti umani, che riunisce 82 ONG del Mediterraneo, sono tornati a puntare i riflettori sulla situazione irachena. Gli ultimi dati dell’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati parlano ormai di quasi due milioni di iracheni costretti a lasciare il proprio Paese. Ad accrescere la preoccupazione, è la condizione di migliaia di rifugiati palestinesi ospitati in Iraq sotto Saddam Hussein ed ora costretti nuovamente alla fuga. Della questione parla Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, intervistato da Stefano Leszczynski: RealAudioMP3


R. - E’ stato denunciato che l’Europa chiude le porte, almeno molti Paesi lo fanno: parliamo anche dell’Italia, dove nelle ultime settimane sono stati respinti più di 200 cittadini iracheni dalle coste adriatiche verso la Grecia, da dove erano partiti. E’ stato citato il caso della Germania, dove a migliaia di rifugiati iracheni già riconosciuti in precedenza viene ritirato il diritto d’asilo. E’ stato menzionato il caso della Svizzera, che respinge cittadini iracheni anche richiedenti asilo, verso le regioni del nord dell’Iraq, dove si suppone che la situazione sia più tranquilla.

 
D. - Quindi, nonostante la situazione dell’Iraq, alcuni Paesi europei - se non parecchi - ritengono l’Iraq un Paese sicuro?

 
R. - Almeno ritengono parti dell’Iraq sicure e per quanto riguarda il resto considerano che prima o poi ci sarà la condizione per un ritorno e che quindi non c’è una necessità, per esempio, di un re-insediamento di gruppi di rifugiati iracheni in Europa.

 
D. - E se la situazione non cambia per il futuro, il problema dei rifugiati iracheni potrebbe diventare molto simile a quello che è stato ed è tuttora il problema dei rifugiati palestinesi?

 
R. - Ci auguriamo veramente di no! E’ da ricordare che la situazione dei rifugiati palestinesi si trascina dal 1948, quindi da ben più di mezzo secolo. Non vogliamo certamente prevedere che qualcosa di simile accada con questo esodo dall’Iraq, anche se le notizie che arrivano dall’Iraq non parlano certamente di un accenno di un miglioramento della situazione per la gente, e quindi dobbiamo sicuramente prepararci in Europa - e non solo - ad un periodo più lungo, anche, della necessità di dare accoglienza e protezione a queste persone, prima di poter parlare di un loro ritorno in patria.







All the contents on this site are copyrighted ©.